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Persi 100mila posti di lavoro

PALERMO – “Lavoro, sviluppo, tutele''. S'intitola così la manifestazione che Cgil Cisl Uil siciliane terranno unitariamente oggi, nel teatro Politeama di Palermo, a partire dalle 9.30. Dalle nove province dell'Isola arriveranno oltre mille delegati di tutti i settori produttivi. Per i confederali ''è emergenza sociale: alla Sicilia serve una strategia''. Pertanto, ''governo regionale e politica ascoltino le proposte di Cgil Cisl Uil, per costruire insieme una strategia sulla crescita, per lo sviluppo della regione, per il risanamento e le tutele sociali''. Parleranno i segretari generali regionali Michele Pagliaro (Cgil), Maurizio Bernava (Cisl) e Claudio Barone (Uil). Previste testimonianze-denuncia della crisi economica e sociale dell'Isola e delle precarie condizioni di vita di giovani e pensionati siciliani.

L'INTERVENTO - "E' la tempesta senza fine di una crisi che non ha precedenti e i cui effetti in Sicilia hanno travolto tutti i settori dell'economia, che costringe il sindacato siciliano a mantenere una pressione convinta e forte su ogni livello di governo", dice il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, mentre al teatro Politeama si apre l'assemblea dei delegati. Bernava rimarca che mentre "il tasso di povertà in Sicilia investe quasi il 30% delle famiglie, il centro della scena del governo regionale, da ben otto mesi ormai, è occupato unicamente da vicende e querelle politico-elettorali". 

FONDI UE - Un attacco dunque alla giunta di Rosario Crocetta. Bernava insiste perché le forze politiche "accelerino e diano efficienza alla spesa dei fondi Ue impegnando la Regione a farsi accompagnare, in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione, dai grandi centri di programmazione del governo nazionale ed europeo. Servono politiche che sappiano far fronte all'emergenza economica e sociale in una regione in cui il tasso di occupazione non va oltre il 40%, dove il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 52% e dove il 40% dei giovani tra 15 e 29 anni, non studia né lavora".
PERSI 100MILA POSTI DI LAVORO - "In Sicilia -ha spiegato il segretario della Cgil Sicilia- dal 2008 si sono persi 100 mila posti di lavoro ed è venuto meno il 30% dell'apparato industriale. Di fronte a questo il governo regionale pensa che si possa andare avanti sforbiciando sui forestali, non dando risposte agli edili, rinviando la soluzione dei problemi dei precari e bacchettando chi protesta? Noi -ha concluso - siamo pronti a fare la nostra parte, ma a patto che anche l'Esecutivo regionale faccia la sua, aprendosi immediatamente al confronto con le parti sociali che chiedono cambiamento vero e non a parole, riforme ed investimenti per uscire dalla crisi, garantendo ai lavoratori tutte le forme di tutela possibile".

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