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Manifestazione unitaria di CGIL, CISL e UIL

“Dialogo e negoziato”: è quello che i sindacati confederali chiedono al presidente della regione, Rosario Crocetta, “per costruire un progetto condiviso e riformista per il lavoro e lo sviluppo, nel cui ambito siano garantite le tutele sociali e i diritti dei lavoratori”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, nella relazione che ha aperto, al teatro Politeama di Palermo la manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil, alla presenza di oltre mille delegati, tra lavoratori, pensionati e giovani, da tutta la Sicilia. Un’iniziativa anticipatrice della manifestazione nazionale unitaria in programma il 22 giugno a Roma – che ha come rivendicazioni
centrali la diminuzione delle tasse per lavoratori , pensionati e imprese che assumono, finanziamenti per le tutele sociali, rilancio delle politiche industriali e dell’istruzione, misure contro la
povertà- ma rivolta anche al governo regionale. “Crocetta – ha detto Pagliaro- non tema il confronto con il sindacato. E’ inammissibile che in tanti mesi ci si sia seduti a discutere solo episodicamente, sull’onda delle emergenze e nella maggior parte dei casi solo per trovare soluzioni temporanee, come nel caso dei precari. La Sicilia – ha aggiunto- in questo momento ha bisogno di ben altro, di un progetto di ampio respiro che abbia come cardini il risanamento dei conti, le politiche per il lavoro e lo sviluppo, il welfare, le tutele sociali. Vogliamo essere messi nelle condizioni- ha specificato Pagliaro- di dare il nostro contributo concreto, per giungere a soluzioni altrettanto concrete e condivise”. Il segretario della Cgil ha descritto un contesto che registra un reddito medio delle famiglie inferiore di 1/3 rispetto a quello medio nazionale, col risultato che oggi è in
difficoltà il 47,6% dei nuclei familiari. “In Sicilia – ha detto- dal 2008 si sono persi 100 mila posti di lavoro ed è venuto meno il 30% dell’apparato industriale. Di fronte a questo- ha sottolineato- cosa aspetta il governo regionale? Pensa che si possa andare avanti sforbiciando sui forestali, non dando risposte agli edili, rinviando la soluzione dei problemi dei precari, bacchettando chi protesta? Noi- ha detto Pagliaro- siamo disposti a fare la nostra parte e a raccogliere le sfide che si propongono, a partire da quella della produttività nella pubblica amministrazione e in tutti i settori pubblici, che non è né un totem, né un tabù. Ma a patto che anche il governo regionale faccia la propria parte, aprendosi immediatamente al confronto con le parti sociali che chiedono cambiamento vero e non a parole, riforme e investimenti per uscire dalla crisi garantendo ai lavoratori
tutte le forme di tutela possibile”. Il segretario della Cgil ha rilevato che “il mondo del lavoro è pronto al cambiamento e se è costretto a manifestare sotto palazzo d’Orleans, non è perché non vuole le riforme, ma perché vuole che queste riforme non siano fatte come sempre a spese dei più deboli, ma nella garanzia di reddito e tutele, che una società civile ha l’obbligo e il dovere di garantire a tutti”. “Basta – ha sostenuto- con la politica dei luoghi comuni, se Crocetta li sfaterà farà un gran servigio alla Sicilia. Un esempio per tutti: per quanto riguarda i forestali il problema non è quanti sono e quanto costano perché se utilizzati meglio, ad esempio nell’ambito di progetti di riassetto e di messa in sicurezza del territorio, ci si renderebbe probabilmente conto che attraverso di loro si possono produrre risparmi”. La questione, per il segretario
della Cgil, è “fare subito e senza esitazione, a cominciare dai fondi europei, che devono essere utilizzati non per spesa corrente ma per investimenti su progetti seri e credibili”. Pagliaro ha sottolineato che “i segnali sul fronte del lavoro e dello sviluppo uniti a quelli che riguardano la trasparenza, il rispetto delle regole e la legalità nella pubblica amministrazione, sono peraltro il migliore segnale antimafia che può venire da questo governo”.

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