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Forestali, sciopero revocato Da lunedì si torna al lavoro


La Sicilia
A tarda sera, dopo che l'assessore regionale all'Agricoltura Francesco Aiello aveva annunciato di aver trovato nel corso di una riunione con il presidente Raffaele Lombardo "le risorse per avviare al lavoro i forestali da lunedì", le organizzazioni di categoria Fai, Flai e Uila hanno revocato lo sciopero generale del comparto previsto per domani. Niente manifestazione, quindi, dinanzi alla Presidenza della Regione a Palermo dove tra l'altro era stata assicurata dai sindacati la partecipazione di 1500 lavoratori forestali catanesi: "Noi, comunque, restiamo in guardia rispetto agli sviluppi di questa vertenza infinita - afferma Nino Marino, segretario provinciale della Uila etnea - Abbiamo ottenuto un obiettivo prioritario, che consiste nel riavviamento al lavoro di circa 25 mila addetti, di cui 4.500 nella sola nostra provincia, abbiamo però il dovere di sollecitare soluzioni definitive non solo per migliaia di forestali, ma anche per la salvaguardia e la manutenzione dei boschi, oltre che per l'assetto idrogeologico dei territori montani.
"In tutti questi mesi, abbiamo notato e contrastato - continua Nino Marino - l'incapacità del Governo regionale nell'affrontare le problematiche della forestazione nel loro complesso. Sono state, invece, adottate una serie di scelte incredibilmente confuse e aleatorie con grave disagio per i lavoratori e danni per il territorio, l'ambiente e i boschi.

"Come se tutto ciò non bastasse - prosegue il segretario Uila - e' stata votata dall'Assemblea regionale una norma che prevede il passaggio dell'intero comparto forestale alle rispettive Province regionali, proprio quando se ne discute ipotesi di soppressione, mentre alcuni esponenti politici della maggioranza davano fiato a gruppi minoritari di facinorosi con demagogiche proposte di stabilizzazione a tempo indeterminato.
"A tanti patetici contorsionismi della politica regionale - prosegue il sindacalista - fanno drammaticamente da contraltare i temuti licenziamenti degli stagionali, qualora svolgessero un numero di giornate inferiore rispetto alle garanzie di legge. Per rispettare l'accordo del 2009 occorrono a Catania circa 30 milioni di euro. O, almeno, 22 milioni per rientrare nelle garanzie occupazionali con la perdita secca, come mai prima d'ora avvenuto, di ben 15 mila giornate lavorative che sono frutto dell'accordo stipulato tre anni fa con il Governo regionale e reiterato nel 2011".

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