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La rivolta di Militello !!


Dura protesta contro la classe politica: consegnati al Comune i certificati elettorali



Si sentono "traditi" i 70 operatori locali della Forestale regionale, che attendono liquidazioni pregresse e chiamate di lavoro. Dopo vane aspettative, ieri mattina, una delegazione di addetti al comparto ha consegnato i certificati elettorali al Comune di Militello, preannunciando il mancato esercizio del diritto di voto.
In calendario mancano 53 giornate lavorative, che salirebbero a 76 (in base al contratto dei cosiddetti "settantottisti" o dei "centounisti"), in riferimento ad altre disposizioni. Sui conti correnti bancari dei forestali, però, non c'è traccia nemmeno degli accrediti per le prestazioni erogate negli scorsi mesi di giugno e luglio. Il sindaco Giuseppe Fucile ha segnalato la stato d'agitazione alla Prefettura di Catania, dopo aver sentito rimostranze e proposte: «Occorre - ha dichiarato il primo cittadino - un intervento
degli organi competenti, che non possono ignorare le istanze di larghe fasce sociali. L'Ente locale continuerà a schierarsi dalla parte di chi opera sul fronte della salvaguardia ambientale».
Secondo Maurizio Lo Faro, che svolge da quasi 20 anni l'attività di forestale, «l'intera categoria brancola nel buio. Non esistono né garanzie retributive, né occupazionali. Pure l'aspetto previdenziale, con un sistema contrattuale ancora incerto, non assicura certezze e prospettive».
Punta l'indice sui ritardi anche Mario Pirrone: «L'appoggio delle forze sindacali è minimo, se non addirittura inesistente. Non ci sentiamo tutelati nemmeno dagli organismi confederali, ai quali revocheremo qualsiasi delega. Discussioni e accordi non avvengono sempre alla luce del sole».
Sebastiano Rosa esprime perplessità sul futuro, che «continua a essere sempre più nebuloso. Militello non garantisce altre opportunità. Il comparto forestale potrebbe rappresentare, mediante le attività stagionali, un segmento importante per la crescita del nostro territorio».
Da Mario Tramontana piovono accuse alle parti politiche: «Oltre a non dare risposte, le istituzioni non riescono a stare più al fianco dei lavoratori. Ci sono preoccupanti vuoti di rappresentanza che alimentano la nostra rabbia. Non daremo voti agli artefici degli ultimi dissesti regionali».
Paolo Mancuso ricorda l'impegno per la stabilizzazione, che «potrebbe tradursi in un'occasione d'investimento per le nostre aree forestali e in un risparmio di alcuni oneri di spesa, in conseguenza del taglio del sussidio di disoccupazione. La politica non può creare solo illusioni».
Mario Biancoviso apre le porte a ogni soluzione: «Non chiediamo impieghi stabili nel sito militellese di Frangello, ma soluzioni lavorative in qualsiasi località. Non siamo né fannulloni, né responsabili dell'incuria e del degrado che avanzano in diverse contrade rurali del Calatino».
Sulla vicenda è intervenuto, intanto, l'on. Vincenzo Vinciullo, che ha incontrato ieri l'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao: «Gli ordini di accreditamento degli stipendi - ha detto il deputato - sono stati firmati. La tesoreria assegnerà adesso le somme alle sedi provinciali»

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