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Forestali in stile formazione: promesse, promesse, promesse…


Con il varo del Bilancio e dei documenti finanziari, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato l’emendamento riscritto dal Governo che ha ridotto l’impegno finanziario per la copertura delle attività di manutenzione e servizio antincendio boschivo costati, negli anni precedenti, oltre 300 milioni di euro.
L’impegno di bilancio è passato da una possibile copertura di 250 milioni di euro, così come prevedeva l’articolo 20 del disegno di legge Gov.1, a 205 milioni di euro. Un taglio pesante, quello praticato dall’esecutivo, nonostante lerassicurazioni del presidente Crocetta, dell’assessore regionale alle risorse agricole, Dario Cartabellotta e della collega del Territorio e Ambiente, Maria Lo Bello.
L’accaduto rientra nel più generale andamento dei lavori d’Aula, dove Governo e Ars hanno sconfessato il lavoro delle settimane precedenti compiuto dai parlamentari nelle Commissioni legislative “di merito” e in Commissione Bilancio e Finanze. Quella che è andata in scena ieri, e fino alla mattina di oggi, è stata la peggiore delegittimazione dell’istituzione parlamentare degli ultimi decenni. Un Parlamento che si è visto “sottrarre sotto il naso” ogni intesa, ogni convergenza, ogni accordo. Un Governo spavaldo, che ha imposto, con la logica dei subemendamenti, quello che ha voluto, facendo saltare l’equilibrio politico raggiunto in commissione Finanze.
Per tornare al settore forestale, è stato lo stesso Governo che ha ridotto lo stanziamento inizialmente proposto. Uno schiaffo per i lavoratori e le organizzazioni sindacali che avevano in tutti i modi cercato un punto di condivisione con gli assessori competenti per ramo. Vanificati gli sforzi di lunghe riunioni, audizioni e lavori nella commissione Attività produttive e Bilancio e Finanza.
Abbiamo raccolto la testimonianza del vice presidente della Commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo. “Ci siamo battuti per far sì che venissero riconosciuti i diritti al lavoro dei lavoratori forestali, ma quello a cui abbiamo assistito è l’ennesima riprova di un provvedimento tampone ‘calato’ dal Governo regionale”.
Non è andata giù, al parlamentare del Pdl, la scelta del Governo di riscrivere in Aula il testo dell’articolo, stravolgendo quanto concordato in Commissione Bilancio.Lo stesso Vinciullo sottolinea che, “dopo un aspro dibattito in Aula, la copertura è arrivata a 230 milioni. Di questi, l’importo di 5 milioni di euro da prelevare attraverso i fondi europei e 20 milioni di euro di economie per somme non spese nel 2012”.
A questa somma, precisa Vinciullo, andranno aggiunti almeno 50 milioni di euro frutto delle convezioni, da stipularsi con il Consorzio autostrade siciliane (Cas) per la pulizia dei bordi delle strade, con i Policlinici, Universitari, con gli Enti locali e via continuando.
“I lavoratori – conclude Vinciullo – potrebbero essere avviati intorno al 20 maggio, a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (Gurs) e della predisposizione dei progetti da parte degli uffici periferici. Speriamo che si tratti dell’ultima proroga e si inizi, invece, a produrre atti concreti per una legge di stabilizzazione dei lavoratori forestali, nel rispetto di quanto già avvenuto nelle altre regioni d’Italia”.
Riprendiamo il ragionamento sul taglio praticato dal Governo regionale, nonostante le garanzia fornite al mondo sindacale. Le rassicurazioni dei giorni precedenti, per la verità, si sono rivelate inutili. I livelli occupazionali chiaramente sono a rischio.
Dal canto suo il Governo, forte dell’imposizione della sua linea di “fittizio rigore” (non si spiegano, per esempio, i 10 milioni di euro regalati all’Ast), continuerà nel suo atteggiamento di “decidere di non decidere”.
Intanto si garantiranno le iniziali giornate per gli operai dell’Azienda foreste demaniali, così come si garantiranno anche le iniziali giornate dei lavoratori addetti al Servizio antincendio boschivo (Sab) e poi si vedrà. Una maniera antica ma sempre efficace di tenere tutto sotto controllo, alla faccia del ‘Governo della rivoluzione’ e della ‘trasparenza’. La politica clientelare è dura dall’essere scardinata.
L’unica novità degna di menzione è l’approvazione della norma che prevede l’ampliamento delle competenze per i forestali, che potranno essere impiegati nella cura e diserbo delle aree archeologiche, dei siti di importanza comunitaria, delle zone speciali di conservazione, per la pulizia del demanio marittimo, di fiumi, torrenti, del verde di scuole pubbliche, università, musei, ospedali e del verde pubblico di proprietà dei Comuni. Con quali risorse?
Lo stabilirà il Governo come e quando lo riterrà opportuno. Del resto, non sono bastati 90 deputati per convincere il presidente Crocetta a individuare, in sede di approvazione della finanziaria, le risorse necessarie a tutelare le garanzie occupazionali e le maggiori giornate (se mai ve ne saranno) di lavoro, per effetto dell’ampliamento delle competenze. Se questo vuole essere il primo passo per l’avvio di una fase nuova che dovrebbe portare alla stabilizzazione dei lavoratori forestali, beh, non c’è proprio da stare tranquilli. Tutt’altro. .





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