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Giro di vite sui falò di Ferragosto: questa volta sul Lido di Porto Palo di Menfi hanno fatto sul serio


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La notizia l’avevano ampiamente riportata quotidiani e televisioni: quest’anno “tolleranza zero” sui falò nella notte tra il 14 ed il 15 agosto.
Le recentissime morti di due giovani ad Agrigento, investiti da un ubriaco, aveva segnato di ulteriore drammaticità il problema: droga ed alcol pongono sempre più in pericolo la vita non soltanto di coloro che ne abusano, ma anche di quelli che stanno attorno.
Eppure ieri pomeriggio i preparativi fervevano.

Come ogni anno negli ultimi dieci, la spiaggia di Porto Palo è stata invasa da giovani con il carico di bottiglie di birra (ed accessori) a testimonianza che il falò di mezzanotte altro non è se non l’occasione di cercarsi un ulteriore “sballo” all’ennesima potenza.
Già verso le diciotto di pomeriggio giovanissimi (credo non più di quindici anni) giravano palesemente ubriachi per la spiaggia, vomitando in mare, utilizzato dai più anche come “gabinetto di fortuna” in attesa della notte per dare ulteriore slancio alla trasgressione ad un “auto-suicidio di massa”.
Queste occasioni sono un po’ come la roulette russa: tutti sono a rischio della propria vita e la vecchia signora con la falce ogni tanto ne estrae uno o due a sorte. A capriccio.
Che cosa spinga poi questi adolescenti a buttarsi strafatti nelle braccia del pericolo alla guida di uno scooter o di una macchina è questione che ancor prima degli psicologi interessa le singole famiglie.
Naturalmente, ma questa è solo una nota a margine, questi falò non c’entrano nulla con i quattro pezzi di legno accesi da un gruppetto di amici con la chitarra o con la radio a batteria che attendevano la notte di ferragosto per gustare la gioia romantica (perché no) di una notte d’estate sulla spiaggia pressoché deserta.
Provateci voi oggi a trovare un angolo di spiaggia “deserta”!!!
Ieri, alcuni intraprendenti lottizzatori, a mò di uomini delle caverne, erano riusciti in modo rozzo sin’anche a delimitare le aree “auto-assegnate” con cordoni, canne riservandosi ampie aree a “dispense” portatili dove ritrovare di tutto: dalla Coca-cola alle pizze tabische, alla salsiccia, alle costine, passando per i liquori, vino e poi birra, birra… tanta birra.
Insomma, i falò di ferragosto sino ad ieri (lo posso dire) erano diventati l’occasione di uno sballo di massa, per ubriacarsi senza vergogna, maxigrigliatone formato famiglia gigante del tipo “tié zitto e mangia anche se ti fa schifo), ridurre la spiaggia una discarica a cielo aperto, fumare chissà cosa, impasticcarsi ed attentare alla verginità della fidanzatina (meglio se brilla e più arrendevole) nella buia complicità delle “tendine”, il tutto condito da risse, urla, insulti, ed ogni tanto l’urlo di qualche ambulanza sfrecciante a soccorrere il sofferente di turno, etc…
Ed i malcapitati bagnanti?
Il silenzio è d’obbligo ma la risposta è esplicita.
Quest’anno, da un primissimo bilancio ( non sono andato ancora in spiaggia), il risultato dovrebbe essere positivo.
Nonostante tutto.
Il servizio d’ordine c’era e funzionava.
Fiamme di fuoco se ne sono viste veramente pochissime e dalla spiaggia non si sentivano provenire urla disumane o olezzi poco rassicuranti.
C’erano sempre le birre e le cataste di cibo ammonticchiate dal pomeriggio precedente sulla spiaggia. Ma i professionisti della “griglia a cielo aperto” non devono avere avuto vita facile.
Dispiace per i ragazzi ubriachi e dementi che girovagavano come “zombie” nella oscurità più totale (di testa ed esterna).
No, questi non sono più falò di ferragosto. E’ una degenerazione che non va e che cozza contro ogni regola di buon senso e di divertimento. E’ una manifestazione orgiastica che molti giovani fanno quasi per “dovere”, perché “tutti lo fanno”. Un altro inutile rito per avere lo sballo, la trasgressione, come la discoteca, come lo spinello.
No, ragazzi, così non va.
Un plauso alle forze dell’ordine ed alle istituzioni che stanno cercando attivamente di porre il dovuto freno a condotte che sforano ogni parametro di legittimità ed attentano seriamente alla incolumità propria ed altrui.
Stamattina debbono ancora scendere in spiaggia per sentire le ultime novità. Spero di non dovere fare il solito slalom tra tende, corpi di ragazzi in "coma", bottiglie rotte, preservativi e resti di cibo e che il mare, nella sua infinità e paziente bontà, abbia metabolizzato gli escrementi prodotti da una folla invasata ed insensata, restituendoci il mare da “Bandiera blu” a cui siamo abituati.

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