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Calo dell’occupazione nel mirino i precari del Sud


disoccupato
di Giovanni Corrao – Per l’anno in corso – udite udite – si prevede un netto calo dell’occupazione dipendente, soprattutto al Sud. In attesa della ripresa economica, ancora notizie poco rassicuranti insomma.
L’indagine del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, che raccoglie le previsioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi, lancia l’allarme occupazione in particolare nel Mezzogiorno, dove si concentrerà circa un terzo dei 130mila posti di lavoro che andranno persi quest’anno. Sono ben 35 su 70 le province meridionali con tasso di occupazione previsto al di sotto della media nazionale (-1,1%).

In cima alla lista nera Enna, Siracusa e Ragusa (-3%), ma anche Messina, Catania, Caltanissetta e Agrigento si piazzano tra le prime 24. Se al Sud sono oltre 42mila i posti di lavoro in meno rispetto al 2011, con un tasso del -1,7%, le sole province siciliane perderanno oltre 11.500 posti di lavoro (-2,2%).
Nonostante il quadro dipinto dal sistema Excelsior possa far presagire un aumento dei licenziamenti, secondo i curatori dell’indagine a farne le spese saranno soprattutto i mancati rinnovi di contratti in scadenza, e dunque i lavoratori a tempo determinato. Colpa del clima di incertezza che impronta alla cautela i programmi di assunzione delle aziende, mantenendo d’altro canto una certa attenzione verso le risorse umane già stabilizzate. L’effetto della crisi ricadrà dunque maggiormente sul precariato.

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