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Ponte sullo Stretto: avanti adagio anzi tutti fermi


Ponte sullo Stretto: avanti adagio anzi tutti fermi


ASCA) - Roma, 17 ago - Finanziamenti pubblici revocati e progetto definitivo in attesa di approvazione da oltre un anno. L'investimento complessivo previsto nel piano economico finanziario da 6,3 miliardi e' passato nel 2011 a 8,5 miliardi. La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina va avanti adagio anzi e' ferma e la 'grande opera' continua a far parlare di se', tanto che a settembre in Senato e' prevista un'audizione dell'amministratore delegato della societa' 'Stretto di Messina Spa', Pietro Ciucci. Il 29 luglio 2011 il Consiglio di Amministrazione della 'Stretto di Messina Spa', la societa' che dal 1981 e' preposta alla costruzione del Ponte, ha completato l'iter di
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  approvazione del progetto definitivo della grande opera e dei 40 chilometri di raccordi a terra stradali e ferroviari. Nel giorno dell'approvazione del progetto, l'Ad Pietro Ciucci ha spiegato quali sarebbero state le tappe successive: ''Nei prossimi giorni, la Societa' inoltrera' la documentazione ai fini dell'apertura della Conferenza dei Servizi, tra gli altri, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e a quello per i Beni e le attivita' culturali, nonche' alle Regioni Sicilia e Calabria e agli Enti locali interessati, avviando cosi' la procedura prevista dalla Legge Obiettivo che si concludera' con l'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe''. Cipe che invece a distanza di cinque mesi ha revocato i finanziamenti. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, nel gennaio scorso, ha destinato ad altri scopi i 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 al Ponte sullo Stretto, e mai ne' impegnati ne' spesi. Cosi', non solo e' slittata l'approvazione del progetto da parte del Cipe che era prevista nel febbraio 2012, ma anche l'avvio della gara per il reperimento dei finanziamenti privati. Nulla di fatto dunque per la progettazione esecutiva e l'apertura dei cantieri principali che era fissata per la meta' del 2012. Secondo gli ultimi annunci, la conclusione dei lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto era prevista per fine 2018. Allo stato attuale solo la prima opera propedeutica al Ponte sullo Stretto, la 'variante ferroviaria di Cannitello' presso Villa San Giovanni, e' stata completata. I lavori erano stati avviati il 23 dicembre 2009 e sono stati completati il 17 aprile 2012 In tempo di Spending review, dunque un dietrofront rispetto alle intenzioni del precedente governo. Il Ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, nel giugno scorso si era espresso cosi': il Ponte sullo Stretto ''non e' una priorita'. Non c'e' una scelta definitiva, io non lo considero tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarci''. Dalla societa' Stretto di Messina fanno sapere di essere ''in attesa'' che il governo prenda una decisione e che l'Ad. Ciucci si rimette ''a ogni decisione che il governo vorra' assumere''. In sostanza il governo Monti potrebbe anche decidere lo scioglimento della societa' Stretto di Messina e mettere cosi' la parola 'fine' alla storia del Ponte. E' del 10 agosto una nota congiunta delle associazioni ambientaliste Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf che, dopo aver ricordato le decisioni del governo di definanziare il progetto e le dichiarazioni di alcuni ministri, osservano che ''a questo punto, in piena spending review, ci si attendeva da un momento all'altro la cancellazione definitiva del progetto ed il citato scioglimento della societa'. In tal senso erano anche trapelate piu' volte dal ministero delle Infrastrutture notizie circa il procedere della chiusura. Niente di tutto cio'. Qualche giorno fa il commissario al Ponte, Pietro Ciucci, ha rilanciato, tentando quanto meno di procrastinare la chiusura, annunciando l'aggiornamento dello studio di impatto ambientale''. Inoltre, aggiungono, ''mentre si attendeva una pronuncia negativa dell'esecutivo, Ciucci rilanciava, irridendo di fatto alle reiterate dichiarazioni dei ministri, e addirittura minacciava il 'ricorso al presidente della Repubblica per la perdurante inerzia dell'esecutivo sulla questione del Ponte'''. In mancanza dell'approvazione definitiva del progetto da parte del Cipe, se il governo decidesse di sciogliere la societa' lo Stato non dovrebbe incorrere in penali da pagare anche se la Stretto di Messina potrebbe rivendicare la realizzazione dell'opera propedeutica di Cannitello. Alla storia infinita del Ponte - costato dal 1981 ad oggi, senza avere un progetto definitivo, quasi 300 milioni di euro - si aggiunge un nuovo capitolo. In un'interrogazione presentata a palazzo Madama da alcuni senatori del Pd, dell'Udc, dell'Idv e di Api viene ipotizzato che ''nei bilanci delle Societa' Stretto di Messina ed Anas potrebbero non essere stati riportati o tenuti in debito conto i tagli ai finanziamenti apportati in questi ultimi anni alle risorse disponibili per la progettazione e la realizzazione del Ponte e la Stretto di Messina avrebbe consegnato i lavori al Contraente Generale pur non avendo la necessaria copertura economica''. Cosi' alla ripresa dei lavori parlamentari, l'Ad della societa' Stretto di Messina, Pietro Ciucci, dovrebbe essere audito dalla commissione Lavori pubblici del Senato, per ''rispondere dettagliatamente ai rilievi e alle critiche contenute nell'interpellanza''. ceg/sat/mau

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