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I Forestali pagano il conto della Finanziaria !



I SINDACI denunciano che chiuderanno un asilo nido su due e taglieranno l' assistenza sociale. I commissari delle Province aggiungono che non potranno garantire gli stipendi degli ottomila dipendenti. I teatri minacciano la chiusura. I regionali non avranno un euro per le trasferte, i dirigenti perderanno il 20 per cento del salario accessorio e tutti, alti burocrati e impiegati, non si vedranno rinnovare il contratto fino al 2014 senza ricevere l' indennità di "vacanza contrattuale". I forestali, inoltre, dovranno rinunciare ai premi che avevano ricevuto negli ultimi due anni, con l' utilizzo di fondi Fas fatto dal governo Lombardo per incrementare le loro giornate. Ecco, alla fine, chi paga il conto di un bilancio e di una Finanziaria che, al di là dell' impugnativa del commissario dello Stato, taglia le
spese per una cifra che supera il miliardo di euro. «Qualcuno doveva pagare il peso di questo bilancio, abbiamo dovuto stringere i cordoni della borsa perché ce l' ha chiesto lo Stato e ce lo imponeva la crisi - dice l' assessore all' Economia, Luca Bianchi - ma non sono stati fatti in nessun caso tagli indiscriminati. I teatri hanno avuto una riduzione che varia dall' 8 al 15 per cento, ma ci sono comparti, come quello delle spese di funzionamento degli assessorati, ridotti anche del 40 per cento. Sui Comuni abbiamo fatto il possibile. Per il resto abbiamo tagliato gli stipendi di manager della sanità e dirigenti, come avvenuto nel resto d' Italia». Sindaci e commissari delle Province sono sul piede di guerra. Il fondo per le autonomie locali, secondoi conti fatti dall' Anci e dall' Unione Province siciliane, rispetto al 2012 taglia 150 milioni ai Comuni e 56 milioni alle Province. Sulla carta il fondo è infatti di 651 milioni, ma in questo conteggio sono stati inseriti dal governo anche 101 milioni sulle accise dell' energia elettrica che prima erano versatia Comuni e Province direttamente dallo Stato. «Secondo i nostri calcoli - dice il presidente dell' Anci, Giacomo Scala - con questo taglio decine di Comuni in fase di pre-dissesto saranno costretti ad aumentare le tasse per evitare il default». Tra i Comuni a rischio ci sono quelli di Termini Imerese, Bagheria e Cefalù, in provincia di Palermo, ma anche Milazzo, Taormina, Modica, Scicli, Avola e Caltagirone nel resto dell' Isola. «Tutti i sindaci dovranno tagliare il 50 per cento degli asili nido, chiudere il servizio di scuolabus e non potranno erogare un solo euro per l' assistenza sociale». Stesso discorso per le Province, nonostante il risparmio pari a circa 16 milioni di euro derivante dall' eliminazione degli organi di governo, giunta e consiglio: «Già adesso le Province di Enna e Siracusa non possono garantire gli stipendi, le altre dovranno eliminare anche l' assistenza scolastica ai disabili», avverte il presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti. I sindacati chiedono un incontro urgente con il governo Crocetta. Un comparto che subisce un taglio evidente è quello dei regionali. Per loro niente rinnovo del contratto fino al 2014 e stop all' indennità di "vacanza contrattuale". Inoltre sono stati tagliati 100 milioni di euro dalle spese di funzionamento dei vari assessorati, con l' eliminazione dei fondi per trasferte. I dirigenti, invece, si sono visti ridurre del 20 per cento il salario accessorio. Ma è sul fronte forestali che il taglio incide di più: in bilancio è prevista una spesa di 205 milioni di euro, contro i 360 degli ultimi anni: fondi, questi ultimi, gonfiati anche grazie all' utilizzo dei finanziamenti Fas destinati allo sviluppo e invece finiti ad alimentare il bacino composto dall' esercito di addetti antincendio. Per i 25 mila forestali le giornate saranno ridotte ai livelli pre-2009, e nella Finanziaria è stato inserito un cavillo che prevede di fatto il blocco del turnover interno, che ha consentito la stabilizzazione di 500 addetti negli ultimi anni nonostante il divieto di assumere imposto dalla Regione. L' altro capitolo della Finanziaria che riduce le spesa riguarda la cultura e, in particolare, gli enti teatrali. In media il taglio è stato del 15 per cento rispetto ai fondi ricevuti lo scorso anno, con alcune eccezioni, come la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana che, secondo i calcoli del Bilancio, ha «ricevuto un taglio di appena l' 8 per cento». Tutti gli enti sono in rivolta: ieri una trentina di orchestrali della Sinfonica hanno occupato il teatro Politeama, esponendo striscioni per chiedere le dimissioni del sovrintendente della Foss, Ester Bonafede, che è anche assessore regionale al Lavoro.


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