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Ufita, i forestali costituiscono il comitato di auto-tutela

ARIANO IRPINO - Una ventina di lavoratori del settore idraulico-forestale dipendenti a tempo indeterminato della comunità montana dell’Ufita lasciano il sindacato e si costituiscono in un comitato di auto-tutela con l’obiettivo della difesa dei loro diritti. Non più rappresentati per disdetta dalle organizzazioni sindacali, essendo il contratto collettivo di lavoro di natura di diritto pubblico e, quindi, le prescrizioni per quanto riguarda il rapporto con il sindacato non hanno efficacia erga omnes, il comitato chiede di voler essere sempre convocato in sede di trattativa con tutte le questioni che riguardano i diritti dei lavoratori a tempo indeterminato. 


L’iniziativa era nell’aria perché da tempo numerosi lavoratori dipendenti dell’Ufita e di tutte le comunità montane della provincia di Avellino avevano manifestato un forte dissenso nei confronti del sindacato, sia provinciale che regionale, accusato di non essere troppo incisivo in sede di audizione e di confronto sul tavolo della regione Campania per quel che riguarda il pagamento dei salari arretrati e di decisione sulle scelte legate alla riforma del comparto che non piace. 

Il sindacato ha evidenziato che i primi emendamenti proposti all’attenzione del consiglio regionale, giudicati negativamente, sono stati bloccati grazie al loro intervento e che sono stati sostituiti con un solo emendamento che non potrà mai produrre il rischio di perdita del posto di lavoro da parte degli addetti. Giuseppe Carotenuto, segretario regionale della Flai Cgil, sottolinea che il rapporto di lavoro a tempo indeterminato resterà tale, perché la sua natura prescinde dal numero di giornate lavorative, che dovrebbero passare a 181 per ogni anno solare. Inoltre, tenuto presente che la Regione potrebbe non avere a disposizione tutte le risorse necessarie per pagare gli operai, d’accordo con la direzione regionale dell’Inps è stata introdotta l’importante novità della possibilità di concessione degli ammortizzatori sociali proprio per tutelare le posizioni di ciascun lavoratore. 

Carotenuto, ma anche Carmine Santese, segretario regionale della Fai Cisl, sottolineano l’impegno a difesa dei lavoratori e ribadiscono che per il prossimo triennio sono stati appostati 180 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per la forestazione, pur rimanendo il problema della mancanza delle risorse per quel che riguarda gli arretrati. Insomma, il sindacato dipende il proprio operato, ma i lavoratori non ci stanno: lunedì scorso sono tornati alla sede della comunità montana dell’Ufita per chiedere agli amministratori di voler mantenere gli impegni assunti a marzo scorso e di evitare che i fondi regionali prendano altre strade per rispondere ad altre esigenze. Il rischio per loro è che siano pagati solo due mesi arretrati invece dei quattro mesi, come concordato. Nei prossimi giorni è prevista una nuova manifestazione.  


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