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Salviamo la foresta amazzonica dalla deforestazione


L’Amazzonia è più di un ecosistema: è un’enorme foresta, un immenso villaggio da salvaguardare, un grande “polmone verde” terrestre, che consumando alte quantità di anidride carbonica, produce ossigeno. Per questo motivo la foresta amazzonica è una della tante risorse naturali che dobbiamo proteggere. Questa foresta occupa un terzo della Terra, ma, purtroppo, conta uno dei più alti tassi di deforestazione. La deforestazione è la trasformazione di alcune aree forestali in aree disboscate.

Più di un quinto di questa foresta è già stato disboscato e ciò ha causato gravi pericoli all’ecosistema. Questo fenomeno, insieme all’utilizzo dei combustibili fossili, sta causando la crescita del livello di CO2 nell’atmosfera, con la conseguenza che aumenta il problema dell’effetto serra e del riscaldamento globale. La riduzione della foresta amazzonica è la causa anche di altri gravi problemi: erosioni, frane e smottamenti nelle zone piovose e collinari, inquinamento degli ecosistemi acquatici, sottrazione di risorse per le popolazioni indigene che vivono in quei territori. La conseguenza della deforestazione è inoltre una grave perdita della biodiversità microbiologica, cioè l’insieme di tutti gli organismi viventi non visibili ad occhio nudo. Un gruppo di studiosi del Texas ha scoperto una grande perdita della biodiversità tra gli organismi microbici, che, pur essendo molto piccoli, sono molto importanti per la vita degli ecosistemi nelle foreste. Secondo questi studiosi, infatti, anche i microbi possono essere influenzati dai cambiamenti ambientali causati dall’uomo.
In base a quanto dichiarato dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il disboscamento è rallentato rispetto a quello degli anni Novanta, ma il suo ritmo è purtroppo ancora veloce. La perdita di foreste, tra il 2000 e il 2010, è stata di 5,2 milioni di ettari all’anno, mentre nel decennio precedente ne sono stati disboscati 8 milioni. Le zone più colpite dal disboscamento sono il Sud America, l’Africa Orientale e Meridionale. Questo fenomeno è rallentato molto in Asia Meridionale, anche se si è registrata una crescita di specie vegetali eliminate nella foreste del Nord America, dell’Europa e dell’Asia Orientale. Il rallentamento del fenomeno è da attribuire con tutta probabilità alle numerose critiche di protezione ambientale. Anche il National Institute for Space Research Brasiliano, l’istituto nazionale per la ricerca spaziale, ha fornito notizie incoraggianti: ultimamente i tassi di deforestazione sono i più bassi mai registrati. Le immagini dei satelliti hanno rilevato che l’area del Rio delle Amazzoni è stata disboscata il 27% in meno rispetto all’anno precedente. L’istituto spaziale ha dichiarato che, di questo passo, ci si sta avvicinando all’obiettivo fissato per il 2020, che è quello di ridurre la deforestazione del 80% rispetto al 1990.


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