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Ente Foreste Sardo in ginocchio, la protesta arriva in consiglio regionale

La valorizzazione ambientale e naturalistica della Sardegna è in difficoltà per via di una crisi profonda, che riguarda le politiche ambientali ed oggi più che mai, torna di stretta attualità.
Prima la carenza dei fondi per la realizzazione di svariate opere: dal rimboschimento ai servizi di controllo e di valorizzazione delle oasi verdi.
Poi le lamentele dei proprietari dei terreni privati sui ritardi dell’Ente Foreste nel pagamento delle indennità di occupazione delle terre, cedute all’Ente per realizzare i cantieri forestali.

Ed ora, per l'ennesima volta, a lamentarsi sono i dipendenti e gli operatori forestali: chiede aiuto un esercito composto da seimila persone che ha avviato tante, forse troppe vertenze sindacali. Sono problemi che esplodono in una estrate gravata dagli incendi, dove i forestali hanno pochi strumenti per difendere il nostro patrimonio boschivo. Problemi che andranno ad aggiungersi alle criticità delle attività gestionali dei forestali e, come se non bastasse, pochi sanno che a febbraio si è dimesso anche un componente del consiglio di amministrazione nominato dal Consiglio delle autonomie locali.
A quanto pare, la tregua all'interno dell'Ente è finita ed ora il dibattito arriverà tra i banchi del Consiglio regionale.
Lo rende noto Giampaolo Diana, capogruppo del Pd che questa mattina ha depositato una mozione all'attenzione del presidente della Regione. "Le comunità nostrane rischiano di dover far fronte alla piaga degli incendi boschivi, alla cura e alla salvaguardia delle oasi verdi senza l’apporto organizzato degli addetti dell’Ente foreste". Il perché è presto detto: "la Legge regionale 24 del 1999 inerente questo argomento andrebbe infatti rivista, alla luce di quanto è mutato da allora ad oggi". Almeno ci provano i consiglieri regionali Diana, Ben Amara, Cozzolino, Espa, Cugusi, Zuncheddu e altri ancora che, nella mozione, oltre a richiamare l'attenzione del presidente della Regione, chiedono all'intero consiglio di pronunciarsi per porre fine a questa situazione problematica.
Tra i maggiori problemi dell'Ente si ravvisano le nomine e le revoche degli incarichi a partire dai cambi dirigenziali nella presidenza e direttori dei vari servizi.
Secondo i consiglieri regionali non è possibile "continuare a predisporre norme di selezioni poco trasparenti e scegliere i vertici dell’Ente, il presidente e il direttore in modo discutibile perché - affermano - oggi più che mai serve trasparenza".
Queste nomine, secondo quanto dichiarato da Giampaolo Diana "devono essere slegate da scelte di parte, ma funzionali alla buona gestione tecnica ed economica della struttura, affidando gli incarichi a candidati con comprovate e documentabili capacità manageriali e spiccate competenze tecniche forestali. Solo in questo modo l'ente foreste, da realtà a rischio, potrebbe diventare una eccellenza. Cappellacci dovrebbe riflettere e agire". infine, i consiglieri lamentano "la gravità della situazione politica e gestionale dell’Ente foreste della Sardegna" per le sue "carenze amministrative, dirigenziali, tecniche e finanziarie in cui versa la struttura. E' vergognoso - conclude Diana che della mozione è il primo firmatario - perché l'Ente foreste non ha più basi solide e questa giunta dovrebbe intervenire quanto prima". Nei prossimi giorni infatti il documento verrà discusso dall'assemblea regionale di via Roma.



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