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Emergenza forestali verso la conclusione

 – L’anno scorso è stato un anno caldo per i forestali: senza stipendio per un lungo periodo (e ancora adesso la situazione non è cambiata) e un’emergenza incendi nel Sannio e in Campania dovuta alla carenza di personale. Per fare il punto, a Ferragosto, giorno in cui a causa dell’inciviltà i roghi di boschi e foreste sono una costante, è Alfonso Iannace, segretario provinciale di Fai Cisl. «Allo stato




rispetto al piano fatto dalla Regione Campania lo scorso anno, quando erano state ridotte le unità operative, oggi con la Nugnes abbiamo forze e addetti nel settore Aib che arrivano a un totale di 1200 elementi». Un buon risultato, che oggi garantirebbe perlomeno una gestione “virtuosa” delle emergenze in materia di foreste, qualora si verificassero: «Con questo numero di risorse è possibile affrontare bene le emergenze, soprattutto perché si tratta di operatori e addetti che sono idonei ad affrontare le emergenze, in quanto hanno una conoscenza trentennale del nostro territorio ed hanno tutte le competenze necessarie per spegnere incendi o gestire le emergenze». Questa estate, a differenza nel 2012, non c’è stato alcun particolare problema nel Sannio per quel che riguarda gli incendi boschivi: «Di certo la prevenzione ha avuto la sua importanza, ma dobbiamo dire che nell’estate del 2013 ci ha aiutato molto il tempo. Tuttavia è bene che venga precisata una cosa: l’emergenza incendi e anche le altre in generale non possono essere affrontate come stagionalità, a parte quelle che sono le piccole alluvioni, questo tipo di problemi va affrontato con una mentalità diversa: noi di questo settore – commenta il segretario provinciale di Fai Cisl, Alfonso Iannace – siamo convinti che bisogna afrontare questo tipo di emergenze attraverso un piano di riordino ben dettagliato: non ci sono altre strade». Iannace poi converge su quello che è un problema atavico del settore forestazione che però, sembra possa essere finalmente giunto a uno sbocco positivo, le problematiche relative agli addetti, che in passato hanno toccato anche punti altissimi di tensione: «Dal punto di vista sindacale – commenta Iannace – ci sono ancora problemi in merito alla questione stipendi: ci sono alcuni enti, come la Comunità Montana del Fortore ad esempio, in cui bisogna ancora attendere per gli stipendi, e stiamo parlando di un’attesa che ormai è arrivata a tempi quasi da record, quantificabile in 14 – 15 mesi. Allo stesso tempo sappiamo che gli enti delegati sono in procinto di consegnare gli atti di rendicontazione alla regione, la Comunità Montana del Taburno, da questo punto di vista è più avanti, visto che già ha consegnato tutta la documentazione e gli incartamenti: quando saranno consegnati possiamo dire che si sarà aperta una buona valvola di sfogo. Attendiamo che nei prossimi giorni le comunità montane di Fortore e Tammaro possano consegnare tutti i documenti, e per quanto riguarda la Comunità del Titerno e dell’Alto Tammaro siamo in attesa che venga approvata la cassa integrazione. La Provincia, sotto questo punto di vista, ha pagato da pago la mensilità di aprile». Iannace a questo punto traccia un bilancio di quella che è la situazione rispetto all’annus horribilis 2012: «Possiamo dire che, più che uno spiraglio, abbiamo un’apertura per quel che riguarda gli accrediti materiali: ovviamente è facile dedurre che quando questi accrediti verranno fatti si avrà un risultato “a cascata”. Ma ripeto, quello che occorre per davvero per il settore forestazione nel Sannio è un piano di riordino: senza quello, il territorio va in fortissima difficoltà».



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