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corso guardie giurate , guardie venatorie, addetti alla circolazione: Tutti falsi !

Enna. In un momento difficile dell’economica provinciale, quindi giovani pensavano di avere trovato la via per l’accesso ad un lavoro stabile ed anche dignitoso. Infatti, speravano di poter diventare, dopo la frequentazione di un corso guardie giurate , guardie venatorie, addetti alla circolazione, controllo di manifestazioni automobilistiche in circuito, effettuare dei servizi di scorta o di trasferimenti di depositi
speciali. Invece, niente di tutto questo, il sogno è svanito e si sono trovati con niente in mano,anzi con qualche centinaio di euro in meno perché le promesse avute si sono rivelate false, un’autentica truffa a loro danno. Dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari emerge nei confronti di sette persone ennesi, tra cui due donne, moglie e figlia del “regista” del raggiro, che era tutta un’organizzazione per raggirare i tanti giovani che speravano di sistemarsi con un lavoro dignitoso. I sette sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, contestata a cinque dei sette, truffa semplice, falso e usurpazione di titolo. L’avviso è stato già notificato ai sette indagati e ai difensori, che sono gli avvocati Antonio Impellizzeri, Sergio Bonincontro, Angelo Di Dio, Silvano Domina, Vincenzo Spagnuolo. L’autore principale di questa il “regista” di questa truffa viene accusato di ben ventuno ipotesi di reato, è presidente di un’associazione che aveva solo una veste principale di volontariato, secondo il sostituto procuratore Francesco Rio, coordinatore dell’indagine, effettuata dagli agenti della squadra mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Cuciti. Nello statuto dell’associazione non ci sono elementi che prevedono possibili assunzioni e non prevede l’impegno per la creazione di figure professionali nell’ambito di controllo del territorio e di manifestazioni, o di assumere un ruolo di controllo. Addirittura c’è stato uno dei sette indagati che si sarebbe assunto il ruolo di elemento in grado di insegnare a peno titolo “servizi di polizia stradale” ad Acicastello, nell’estate del 2012. Sette dei giovani, che hanno presentato la denuncia, hanno riferito agli investigatori di aver pagato 445 euro per partecipare al “corso” e acquistare l’uniforme, che doveva servire per i servizi e addirittura di avere pure partecipato a un servizio di vigilanza presso l’Autodromo di Pergusa in occasione di una manifestazione internazionale di automobilismo. Ovviamente per questa gara avrebbero dovuto essere pagati, invece non è successo niente, un altro giovane truffato ha seguito un corso di maneggio e tiro con le armi, un corso di “difesa personale”, al fine di essere assunto, magari, come “agente speciale e questo gli è costato qualcosa come circa 600 euro.


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