rosario crocetta
Un Rosario Crocetta in versione ‘guerriero’ che non ha usato mezzi termini. Facendo accuse e indicando le azioni correttive per il futuro. All’incontro Stamattina a Palazzo d’Orléans il presidente della Regione ha illustrato ai giornalisti, il giorno dopo l’approvazione in Giunta, tutti i provvedimenti del suo “pacchetto Tsunami”.
“UNA VERA RIVOLUZIONE” IN 6 DISEGNI DI LEGGE: è certo è già orgoglioso, il presidente della Regione, dei risultati che potranno essere raggiunti grazie ai nuovi provvedimenti. Non solo tagli agli sprechi – assicura – ma soprattutto rispetto della legge e degli interessi dei cittadini. E così nasce il “pacchetto Tsunami”, 6 disegni di legge approvati ieri dalla Giunta regionale.
ABOLIZIONE DELLE PROVINCE REGIONALI: Il ddl che sopprime le Province regionali, sostituendole con i liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale, è stato trasmesso in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea, riunitasi oggi pomeriggio. Nelle more dell’approvazione della riforma (50 milioni di risparmi a regime, e 10 milioni dal taglio delle sole indennità), il governo propone il rinvio di un anno delle elezioni, fissate a fine maggio, e il commissariamento degli enti.
Secondo il ddl, il capoluogo di provincia o la città con il maggior numero di abitanti sarà il Comune capofila, ad eccezione di Palermo, Messina e Catania definite città metropolitane. I consorzi devono avere una popolazione non inferiore alle 150 mila persone. Avranno un presidente, una giunta e un consiglio composto dai sindaci e che elegge il
vertice.
CONTRATTO UNICO PER DIRIGENTI REGIONE E ARS: Non è ammissibile – ha dichiarato Crocetta – che il dirigente generale dell’Assemblea guadagni 600 mila euro e che quello della Regione ne incassi 140 mila. Solo su questa voce realizzeremo un risparmio di mezzo milione. Equipareremo i dirigenti, riformando i contratti, in attesa di una legge dell’Ars, ma noi andremo avanti per la nostra strada”.
ADDIO ALL’IRCAC E ALLA CRIAS, ovvero le casse per il credito agevolato alle cooperative e agli artigiani: le loro funzioni saranno assorbite dall’Irfis-FinSicilia.
ABOLIZIONE DEGLI IACP, cioè gli istituti autonomi case popolari, con il passaggio delle competenze relative all’edilizia sociale ai Comuni e dei consigli di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico e del Cefpas, enti che finiranno sotto il tetto dell’assessorato Salute.
UN MILIONE DI EURO DI FINANZIAMENTO IN MENO AL CERISDI, ovvero il Centro Ricerche e Studi Direzionali. “Perché – ha detto Crocetta – tanti soldi a un ente che non è regionale?”
CANCELLATE DIECI PARTECIPATE: “Resteranno – ha detto il governatore- cinque maxipartecipate, risparmiando un sacco di soldi, tra affitti e gestione”, mentre è prevista la mobilità infra-partecipate e nei rami della Regione per il personale che spesso oggi non fa nulla”. Basta pure ai nuovi corsi Oif, inerenti l’obbligo formativo: saranno
conclusi quelli in itinere, ma non ne saranno avviati di ulteriori. “Non tollerermo più – ha aggiunto Crocetta – corsi che costano 300 mila euro anche con un solo docente o alunno. Sono diventati un ghetto per i poveri e sono dequalificanti, un’occasione di forte dispersione scolastica. E’ giusto che i ragazzini frequentino la scuola normale”.
SOSTEGNO AI MENO ABBIENTI: Non ci sarà il reddito minimo che molti si attendevano, grillini compresi. Sarebbe costato 2 miliardi di euro secondo i calcoli del governo. Il ddl approvato prevede piuttosto di intervenire con due
misure. I cantieri di servizio, per i quali sono destinati 70 milioni di euro che saranno assegnati ai Comuni che
presenteranno appositi progetti per l’attribuzione di salari di sussistenza a fronte di un lavoro: dalla pulizia delle città e delle spiagge alla manutenzione. Si prevede che interesserà subito 41 mila disoccupati e inoccupati, che non godano di altri sostegni economici, per tre mesi. L’altra misura è il Fondo contro la povertà e l’emarginazione: “Nessuna famiglia -ha detto Crocetta – potrà avere un reddito inferiore ai 5.000 euro. Vogliamo tagliare i privilegi della casta per dare i soldi ai poveri”. Per il Fondo sono già disponibili 20 milioni di euro.
L’ALTA CORTE: Rosario Crocetta ha rispolverato l’Alta Corte, l’organismo costituzionale previsto dall’art.24 dello
Statuto speciale. Ma la materia e’ molto complessa. Le funzioni dell’Alta Corte, infatti, sono state assorbite con due sentenze, nel ’57 e nel ’70, dalla Corte Costituzionale.
Consultato dall’ANSA il professore Giuseppe Verde, docente di diritto costituzionale all’Università di Palermo, dice: “Questo atto del governo può avere un forte valore simbolico, ma sulla praticabilità sarebbe necessario avviare una interlocuzione molto seria con lo Stato”.
LA SFIDA ALLO STATO SULLE IMPOSTE: Rosario Crocetta ‘sfida’ lo Stato sull’art.37 dello statuto speciale, in base al quale spettano alla Regione le imposte pagate dalle imprese con impianti in Sicilia anche se hanno la sede legale fuori dall’isola. Il governo ha dato mandato all’assessore all’Economia di autorizzare la Serit, società di riscossione, a incamerare le imposte per versarle nelle casse della Regione. Palazzo d’Orleans ha calcolato nuove entrate per circa 1,5 miliardi di euro. Le somme non saranno iscritte nel bilancio di previsione del 2013, che sara’ approvato entro fine aprile.Logo blogsicilia.it