Forestali, ritardi nell’avvio al lavoro?
Fitte nubi si addensano sul cielo degli operai della Forestale. A quanto pare, con l’approvazione della legge Finanziaria, naturalmente regionale, le strutture provinciali non sarebbero più in grado di pagare gli stessi operai. Risulterebbero bloccati gli ordini di accreditamento presso gli uffici provinciali. Un bel pasticcio che, di fatto, impedirebbe di avviare al lavoro i forestali.
L’indiscrezione arriva dal mondo sindac
L’inghippo, come già accennato, sta nella Finanziaria regionale, articolo 25. E’ la parte della Finanziaria che ha ampliato – forse a dismisura – il di operatività degli operai della Forestale che, oltre che dei boschi dell’Isola, dovrebbero occuparsi di tante altre cose. Un ampliamento delle attività che coinvolge anche gli enti regionali e i Comuni.
Con molta probabilità, per evitare la formazione dei cosiddetti residui passivi (fondi stanziati ma non spesi), il Governo ha proposto una norma, approvata dall’Ars che, come già accennato, blocca gli ordini di screditamento presso gli uffici provinciali. Un atto che, lo ripetiamo, punta a centellinare la spesa per evitare la formazione di residui passivi ma che, in questo caso, sta rallentando il procedimento amministrativo e, di conseguenza, l’avvio al lavoro degli operai della Forestale.
Tutto questo avviene a giugno, quando dovrebbero essere già completate le operazioni di prevenzione degli incendi. Sono state completate queste operazioni? La domanda è legittima perché, nei giorni scorsi, sono già stati registrati i primi incendi.
Che succederà? L’augurio è che non finisca come lo scorso anno, quando ritardi provocati dal Governo regionale hanno determinano una situazione di emergenza. Ovviamente, i problemi riguardano l’ambiente e i boschi dell’Isola: ma di mezzo ci sono pure i 25 mila operai dellaForestale che attendono risposte concrete.
Ieri, stando a indiscrezioni, sarebbe andata in scena una riunione, sembra piuttosto tempestosa, negli uffici dell’assessorato regionale alla Risorse agricole. Si teme, insomma che gli operai della Forestale scendano in piazza. E sarebbe un bel guaio per il Governo. Anche perché non si tratta di 2 mila persone, ma di oltre 25 mila addetti al settore.
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