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Senza stipendio da 7 mesi: scoppia la vertenza forestali


Una vertenza al giorno. Nel Sannio del lavoro rubato il ritmo accennato giorni fa da Ottopagine è pienamente rispettato. Una vertenza al giorno, dunque, da ogni settore si leva il grido del lavoro mortificato, in via di estinzione. Trasporti, distribuzione, industria, agricoltura: non c’è nulla che sembra resistere agli urti di una crisi, e di una mentalità evidentemente, che sembra aver come nemico giurato il lavoro. Questa volta a sollevare la questione lavoro sono gli operatori forestali dei settori periferici regionali, quelli, cioè, che non sono dipendenti degli enti delegati, come le Comunità
Montane. Lo stipendio, per i circa 709 lavoratori di Benevento e provincia, non si vede da novembre 2012: « Abbiamo inviato una missiva all’assessore regionale Agricoltura e Foresta, Daniela Nugnes, al responsabile dell’Area Agricoltura Regione Campania Francesco Massaro, alla dottoressa Daniela Lombardo ed infine al dirigente dello Stapf di Benevento dottor Giuseppe Angelone dove abbiamo comunicato, per l’ennesima volta, lo stato di agitazione in merito alla crisi che sta investendo il personale dipendente dei settori periferici». Si chiedono risposte: « confidando – scrivono – che la politica attuata dalla Regione Campania possa portare serenità sia ai dipendenti che alle proprie famiglie. Condizione emotiva ormai assente da tempo, considerando che l’ultima busta paga percepita risale a novembre 2012. Ormai la situazione è diventata insostenibile. Ricordiamo – continuano – che la lentezza burocratica regionale, in buona o in cattiva fede che sia (approvazione di vari atti deliberativi), altro non fa che creare situazioni di stallo, causando non pochi disagi e sofferenze economiche e sociali, minando anche la serenità familiare».
E infatti, alcuni dei dipendenti dei settori perifeci della forestazione, raccontanto delle difficoltà quotidiane: «Tutti abbiamo famiglia, c’è chi non può prendere l’automobile perché ha l’assicurazione bloccata, chi non può pagare le rate dei figli all’università, le mogli che non possono fare controli medici…non si può andare avanti così, specie se ci sono disparità immani, tagli fatti sempre sulla pelle dei lavoratori». Chiedono di essere inseriti nella pianta organica regionale, essendo appunto dipendenti regionali «ci si appella a una norma riguardante i contratti di natura privatistica, ma siamo dipendenti regionali, con contratto a tempo indeterminato, che riceviamo il cud dalla Regione Campania e sosteniamo le visite mediche con la Regione Campania»., e che si inizi a tener conto anche degli scatti d’anzianità. Ricordano, poi, i lavori e i progetti in campo nel settore: «Questo comparto lavorativo, ha attuato diversi progetti: come ‘Verde Mare’ abbandonato poi dalla struttura regionale, la ‘Festa della Montagna’, poi ‘Foresta Aperta’, educazione alla natura con le scuole ed infine educazione alla legalità con riconoscimenti ed attestati da parte del direttore del carcere minorile di Airola. Quindi un comparto più che attivo». Annunciano lo stato di agitazione, dunqe, i lavoratori: «Alla luce di tutto ciò attiveremo, con modalità ed usi consentiti dalla legge, tutti gli strumenti e gli atteggiamenti finalizzati al blocco delle attività lavorative, pur garantendo – conclude la nota dei lavoratri dei settori periferici della forestazione – la presenza sul posto di lavoro negli orari previsti. Confidiamo nella massima attenzione per la risoluzione della problematica».


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