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Almeno l'80 per cento sono dolosi !

 (foto: Archivio Vigili del fuoco)



SASSARI. Circa l'80 per cento degli incendi che ogni anno devastano ettari e ettari di terreno in Sardegna sono dolosi. Un segnale pesante che sà quasi di sconfitta e che deve spingere ancora di più le istituzioni a una maggiore sensibilizzazione verso il rispetto del territorio e dell'ambiente. Il dato, impressionante, è stato sottolineato dal comandante del corpo forestale Carlo Masnata, durante la presentazione della Giornata per le vittime degli incendi
che si svolgerà a Tempio il 28 luglio. Meno frequenti sono, invece, i fenomeni collegabili con il mondo agropastorale, come i terreni andati in fumo per strapparli alla macchia oppure sterpaglia data alle fiamme in maniera poco responsabile. L'aspetto più inquietante però è che sono in aumento i casi di roghi dolosi in cui sono coinvolti dei minorenni e quelli collegati al dissesto sociale intorno alle città.
I nostri centri abitati sono, infatti, diventati più vulnerabili alle fiamme. Secondo l'analisi della Protezione civile regionale in Sardegna si costruisce in maniera "pericolosa", badando più a canoni estetici che di sicurezza. «Si tirano su case vicino alle coste circondate dalla vegetazione. - spiega Giorgio Cicalò, responsabile del servizio della Protezione civile - In mezzo cioè a quello che gli addetti ai lavori chiamano "combustibile", edificate con materiale infiammabile e dotate di verande di canne o legno che le rendono particolarmente vulnerabili». Si sono fatti comunque passi avanti sul piano della prevenzione con la creazione, all'interno della Scuola forestale, di 80 analisti degli incendi in grado di gestire protocolli di sicurezza che possono abbattere il rischio di nuove vittime nella lotta alle fiamme, resa a volte impari dalla mancata applicazione di norme di prevenzione e dall'attivazione di sistemi di tutela passiva del territorio.
Proprio per ricordare i tanti uomini uccisi dai roghi, due anni fa era stata istituita nell'isola laGiornata dedicata alla memoria delle vittime degli incendi. Come data era stata scelta quella del 28 luglio, giorno del rogo nella collina di Curraggia, vicino Tempio Pausania, avvenuto trent'anni fa. In nove morirono mentre tentavano di domare le fiamme, 15 rimasero feriti, sei dei quali con gravissime ustioni. Ma è dal 1945 che gli incendi uccidono, quando ad Anela in Goceano, persero la vita sette operai forestali, e l'elenco delle vittime si è mano a mano allungato sino ad arrivare oggi a 67 morti e 17 feriti gravi. Adesso l'associazione onlus dei Forestali della Sardegna, che cura il portale www.28luglio.it, con l'elenco dettagliato degli episodi più gravi in Sardegna, si sta attivando con una delegazione dell'Unesco per trasformare la commemorazione in Giornata mondiale delle vittime degli incendi.



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