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L'abbattimento della 'Timpa' resta a carico della forestale !

In esame con procedimento d'urgenza. Arriva l'abbattimento dell'«Ecomostro della Timpa», quella che doveva essere una struttura ricettiva, un albergo extra-lusso a strapiombo su uno degli scenari a mare più belli dell'acese. Un caso che dopo quasi 40 anni potrebbe essere vicino alla soluzione. C'è voluto l'intervento della Procura della Repubblica di Catania per dirimere in maniera definitiva
una delle controversie più note nella storia della città di Acireale.
Il tutto si configura nell'ambito del progetto "Legalità" voluto dal procuratore capo della Repubblica di Catania Giovanni Salvi che lo ha affidato al sostituto procuratore Giuseppe Toscano. Uno scheletro nella riserva: da sempre additato come monumento al degrado, reo di deturpare la scogliera di
Acireale. Dopo anni di denunce e battaglie legali, è arrivato il momento del riscatto: nel 2012 il Consiglio di Giustizia Amministrativa aveva deciso che doveva essere demolito. E, con il suo abbattimento, tutta la zona attorno alla costruzione abusiva doveva tornare com'era prima.
La Procura al momento ha sotto esame numerosi immobili abusivi in tutta Catania. Sull'opera si sono scontrati anni di denunce, esposti e ricorsi finiti puntualmente su tutti i giornali e le televisioni. Lo scorso anno il Cga aveva dato ragione al Comune di Acireale da anni in prima linea per l'abbattimento dell'opera. Anche il Tar nel 2000 si era espresso così ma poi la proprietà dell'edificio aveva ricorso e si era tornati al punto di partenza. Il Consiglio decise che "l'appello era infondato", verificando infatti, che l'hotel non aveva nessuna autorizzazione quando con il cemento l'impresa di costruzioni aveva cominciato a "deturpare"questo tratto di panorama. Successivamente, tutta la zona divenne Riserva nella quale potevano continuare ad esistere solo gli edifici che avevano tutte le carte in regola. E non era il caso della controversa costruzione.
La Procura adesso vigila su tutto l'iter chiedendo celerità su una vicenda che dovrebbe concludersi a massimo entro la fine dell'anno. Com'è noto rimane di competenza della forestale l'abbattimento dell'opera che potrebbe essere demolita in danno alla proprietà con confisca dell'area. In realtà considerata la morfologia del territorio e la costruzione stessa è più probabile che si realizzi una sorta di "affaccio" sul mare piuttosto che procedere alla totale demolizione, spiegano gli esperti. In ballo c'è il delicato equilibrio morfologico del caratteristico costone lavico della Timpa.
La Procura quindi, in una storia che almeno teoricamente pare abbia i contorni delineati, deve ora assicurarsi il celere svolgimento dei fatti. In realtà però in tempi di crisi poi bisogna valutare anche i "costi dell'opera" che dovrebbe essere demolita dalla proprietà, in caso negativo ci dovrà pensare il Comune e poi chiedere il risarcimento del danno economico per le casse dell'Amministrazione.
La Sicilia



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