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Crocetta, manovra 1 mld ma Stato faccia sua parte

Palermo, 30 nov - Parte la Giunta Crocetta. Oggi infatti s'e' riunita per la prima volta a Palazzo d'Orleans. Attorno a un tavolo quasi tutti gli assessori: Ester Bonafede (Lavoro), Linda Vancher (Attivita' produttive), Nelli Scilabra (Formazione), Mariella Lo Bello(Territorio), Lucia Borsellino (Sanita'), Nino Bartolotta (Infrastrutture), Luca Bianchi (Economia), Franco Battiato (Turismo), Antonino Zichichi (Beni culturali) e Dario Cartabellotta (Risorse Agricole). Assenti il designato assessore all'Energia, Nicolo' Marino, in attesa del via libera dal Csm e l'assessore agli Enti Locali, Patrizia Valenti, che ha rimesso nelle mani di Crocetta il mandato ma che ancora la pratica non e' chiusa dallo stesso governatore (''devo valutare bene''). Dopo il cerimoniale la sostanza. ''Abbiamo tracciato linee generali di programmazione che riguardano il bilancio, i precari ma soprattutto indicando la necessita' della spending review e della riqualificazione della spesa'' ha detto il governatore Rosario Crocetta alla stampa a fine Giunta. ''I guasti economici di diversi anni non possono essere certo risolti in un esercizio di bilancio, sarebbe un disastro per la Sicilia. Ci aspettiamo qui che lo Stato faccia la sua parte nel rispetto delle funzioni attribuite alle regioni a statuto speciale'', ha evidenziato il presidente della Regione. Secondo Crocetta, ''il costo delle soprintendenze non e' a carico delle Regioni in altre regioni, duqnue non e' inserito nel patto di stabilita'''. E ancora: ''I forestali e la gestione delle foreste non sono a carico delle altre Regioni, ma dello Stato''. In sostanza, ''noi chiediamo che cosi' come avviene nei bilanci delle altre Regioni a statuto ordinario, questi costi che la Sicilia sostiene per conto dello Stato siano inseriti nel patto di stabilita'''.

 Il governatore ritorna sul ''bollente' tasto della spending review, annunciando che all'apertura del Parlamento siciliano portera' in aula una manovra di un miliardo. Insomma, Crocetta chiede per la Sicilia ''una parita' di trattamento che ci dovrebbe consentire, insieme ad una manovra rigorosa, di rispettare il patto di stabilita' per il 2013''. Poi minaccia che ''se lo Stato dovesse imporci di fare sparire i 5 miliardi di deficit il prossimo anno sarebbe impossibile rispettare il patto, sarebbe un massacro sociale e un'impossibilita' tecnica''.

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