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Promozioni nell'ente da chiudere via libera a 140 nuovi dirigenti


Cinquecento trattoristi per cinque soli mezzi, competenze ignote e contenziosi sulle buste paga che durano da decenni: l'Esa è uno dei carrozzon-simbolo della Regione. Ma la vecchia giunta ha deciso di fare un regalo ai funzionari che intendono fare carriera

Promozioni nell'ente da chiudere via libera a 140 nuovi dirigenti

UNO degli ultimi regali pre-elettorali di Lombardo e dell'ex assessore all'Agricoltura Francesco Ajello è andato ai 140 funzionari ed ex funzionari direttivi dell'Esa. Per loro si è riaperta, dopo dieci anni di guerre e di ricorsi bocciati, la possibilità di rivendicare il riconoscimento del ruolo di dirigenti della Regione. La trovata che dà il via alla nuova infornata di dirigenti - in una Regione che ne conta già 2.400 e in cui, oltre alle bacchettate della Corte dei conti, era stata già prevista una maxi sforbiciata dalla spending review - è stata una delibera di giunta approvata il 12 ottobre, due settimane prima delle elezioni. Una delibera che, nel carrozzone segnato in rosso tra gli enti inutili da sopprimere, approva il nuovo regolamento di organizzazione dell'Ente di sviluppo agricolo, con la creazione prevista di cinque strutture intermedie.Repubblica Palermo

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L'operazione ha già fatto riesplodere l'agitazione negli uffici, dove per anni i contenziosi si sono seguiti a ritmo continuo e in un clima teso. La delibera, così come è congegnata, consente di ridare fiato ai funzionari: basta adesso un nuovo ricorso per rivendicare l'accesso alla carriera direttiva. Sono in tutto in 140 (di ottavo e nono livello) ad ambire alla vetta della burocrazia: 80 sono coloro rimasti fino a oggi al lavoro all'Esa. Gli altri 60, in vista dell'abolizione dell'ente, sono transitati negli anni scorsi prima all'Agenzia rifiuti e acque e poi al dipartimento Energia o in altre sedi della Regione. Anche loro, come gli altri duemila funzionari direttivi della Regione transitati tra le file della terza area ad esaurimento della dirigenza creata ad hoc in Sicilia nel 2000 (quando fu applicata con la legge 10 la norma nazionale sul comparto della dirigenza) tentarono il passaggio, ma furono ostacolati: il loro contratto è un "ibrido", è statale e in parte regionale.

Dopo una serie di regolamenti inventati per applicare anche nell'ente controllato le stesse modalità di accesso alla dirigenza regionale e sempre respinti, l'ultima stesura riapre le speranze. La delibera della giunta tace sul fatto che "non può essere riconosciuto l'inquadramento in terza fascia ai funzionari direttivi dell'Esa", come hanno scritto i vari commissari ad acta dell'ente, i suoi uffici e la corte d'Appello quando ha bocciato i ricorsi vinti in primo grado dagli aspiranti dirigenti. La Cassazione, in terzo grado, ha dato invece torto ai ricorrenti ma solo perché la loro richiesta non era ancorata a un regolamento. L'averlo riproposto adesso, da parte della giunta, consente la possibilità riaprire contenziosi per l'inquadramento tanto atteso. L'ipotesi di una vittoria, con possibili effetti retroattivi a partire dal 2000, costerebbe alla Regione svariati milioni di euro.

La delibera-premio consente inoltre di avviare l'iter per il riconoscimento dei diritti dei 375 impiegati a tempo pieno. La posizione dei 496 stagionali, dalla qualifica di "trattoristi", dovrà invece essere approfondita con il dipartimento del Bilancio e con la Ragioneria generale. L'ipotesi è di riconoscere il loro ruolo in pianta stabile? Si tratta di personale "posteggiato" da anni, utilizzato anche presso la protezione civile e le amministrazioni comunali. Più volte l'ex deputato regionale del Pd Giovanni Barbagallo, nelle sue battaglie anti-sprechi, ha citato l'Esa per il paradosso dei suoi 500 trattoristi impiegati per l'uso di cinque mezzi.

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