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Valenti si dimette: "Servitrice dell'interesse pubblico"


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29 novembre 2012 - ORE 11. 45 L’assessore regionale alle Autonomie locali e Funzione pubblica firma una lettera in cui scrive: “Io sono stata chiamata da tecnico a svolgere un lavoro per il bene della Sicilia e preferisco non intromettermi in questioni dal sapore politico. Ringrazio l’Udc per la fiducia che mi ha accordato, ma non sono abituata a stare dentro i giochi politici. Sono un dirigente dell’amministrazione regionale e una servitrice leale dell’interesse pubblico e per questa ragione ho deciso di rimettere il mio mandato nella mani del presidente della Regione”.

Al “passo indietro” o alle “conseguenze” da trarre, Patrizia Valenti avrebbe dovuto far fronte già ieri, quando, poco dopo aver partecipato ad una riunione con un dirigente romano del ministero dell’Economia, seduta accanto al presidente della Regione e capo della giunta di cui fa parte, l’assessore regionale alle Autonomie locali ha letto le dichiarazioni con cui Crocetta la “redarguisce” per non averle comunicato il precedente giudiziario (un rinvio a giudizio per omissione d’atti d’ufficio quando era a capo del consorzio delle autostrade siciliane). Il governatore, cioé, pur ammettendo che la questione giudiziaria sollevata non sia ostativa dell’incarico, invita la Valenti a trarre le conseguenze. Eppure martedì scorso poco prima di partire con la Valenti alla volta di Roma, Crocetta aveva ascoltato – ai tavoli del suo ristorante preferito in via Principe di Belmonte (la seconda Camera del parlamento siciliano) – il racconto del suo assessore e ne era rimasto sostanzialmente convinto, sostengono i presenti, pur rinviando alla lettura complessiva delle carte che l’assessore gli aveva presentato una decisione. Poi erano partiti insieme per Roma.

Ieri sera, comunque, Crocetta, il segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia e la stessa Valenti si sono incontrati e hanno lungamente discusso della questione e anche dei toni usati per “censurare” la scorrettezza con cui l’ex dirigente del Cas non avrebbe comunicato l’episodio al governatore. E gli animi non sono stati sempre distesi. Ma dal vertice era emersa la “tosta” volontà della Valenti di affidare a una lettera le “scuse” per la leggerezza pur ribadendo l’assoluta marginalità della vicenda e mantenendo fede all’impegno preso: sono e resto assessore. Una posizione su cui stamattina si erano diffuse insistenti indiscrezioni.
Ma i malumori all’interno della stessa maggioranza e in particolare dell’area Pd messinese rappresentata dal deputato Filippo Panarello che si era scontrato con la Valenti all’epoca del suo mandato al Cas, pare abbiano logorato ulteriormente i rapporti fra Crocetta, la stessa assessore e il segretario regionale dell’Udc, il senatore Gianpiero D’Alia.
Alla fine la Valenti sarebbe sempre più intenzionata a rassegnare le dimissioni per sottrarsi allo scontro “politico” scoppiato all’interno della maggioranza di governo e così rinunciare all’incarico di assessore agli enti locali.

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