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Ente montano, fondi-beffa 'L’attesa dura da un mese'


CALVANICO. «Chiedere di essere pazienti a lavoratori che non percepiscono lo stipendio da oltre 15 mesi più che un invito sembra essere un affronto, intollerabile, nei confronti di famiglie giunte al limite». È questo il pensiero che serpeggia tra gli oltre cento forestali della comunità montana “Irno Solofrana”, che hanno ricevuto l’ultimo salario più di un mese fa grazie alla manovra messa in atto dal presidente Luigi Del Regno.
Il quale ha dovuto accedere ai fondi vincolati della legge 185 per sbloccare circa 280mila euro per consentire il pagamento degli idraulici forestali. Da allora non si è più visto nemmeno un centesimo. L’ultima notizia in merito alla situazione dei pagamenti risale alla metà del mese di marzo, quando dalla Regione Campania è giunta l’ufficialità dello sblocco di 18 milioni di euro provenienti dai fondi Fas da distribuire tra tutte le comunità montane del territorio campano. Alla “Irno Solofrana” spetterebbero circa 850mila euro, che consentirebbero di pagare almeno quattro mensilità arretrate. Ma l’immobilismo burocratico ha fatto nascere numerose polemiche, giunte in primis dai vertici dell’ente montano di Calvanico. «Hanno sbloccato le chiacchiere – dichiara critico il presidente Del Regno – Dal giorno in cui siamo venuti a conoscenza dello sblocco dei fondi Fas è trascorso più di un mese, ma i lavoratori non hanno percepito alcunché». «Nonostante tutto – precisa Del Regno – i forestali, con grande senso di responsabilità continuano a svolgere le proprie mansioni, recandosi sul posto di lavoro ogni giorno, pur non percependo lo stipendio». I forestali, in questo momento, sono impegnati nei lavori provenienti dai progetti dei Psr (Piani di sviluppo rurale) nei comuni di Calvanico, Bracigliano e Siano. A breve dovrebbe attivarsi anche un altro cantiere a Fisciano.
I Psr, già finanziati, dovrebbero garantire una copertura retributiva pari a circa un salario e mezzo. Il presidente della “Irno Solofrana” ha condannato senza mezzi termini l’operato dei vertici di Palazzo Santa Lucia, lanciando una proposta molto provocatoria. «Chiedo alla giunta e al consiglio regionale – ha detto Del Regno – di mostrare il buon senso rinunciando, per uno o al massimo due mesi, alla loro indennità, al fine di destinare un acconto a saldo ai lavoratori di tutte le comunità montane, che poi verranno successivamente stornati».




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