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Braccianti agricoli protestano davanti l’Inps Bloccata l’indennità di disoccupazione 2012

Sono raccoglitori di frutta stagionali e lavorano soltanto da settembre ad aprile, ma non hanno ancora ricevuto il contributo relativo al lavoro svolto l’anno scorso. Le ditte di cui sono stati dipendenti non risulterebbero in regola. Ma loro non ci stanno e manifestano. «Devono tutelarci e fare le giuste differenze tra i lavoratori e le aziende», sostengono.


lavoratori agricoli stagionali questa mattina hanno bloccato parte della città, protestando per i loro diritti. Hanno lavorato, infatti, come raccoglitori di frutta – soprattutto gli agrumi delle campagne di Adrano, Paternò e Biancavilla - per circa sei mesi nel periodo che va da settembre ad aprile2012, ma non hanno ancora ricevuto le spettanti indennità di disoccupazione da parte dell’Inps. Le aziende per cui hanno lavorato non sarebbero considerate regolari a seguito di ispezioni specifiche da parte dell’ente.
Loro però non ci stanno e, muniti di certificazioni che attestano lo svolgimento nonché il pagamento del lavoro svolto, hanno protestato questa mattina sotto la sede dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale. «Devono tutelarci, non bloccare i pagamenti che per noi che lavoriamo stagionalmente sono importantissimi», afferma Pietro Pelleriti, uno dei lavoratori manifestanti, che spiega di dovere provvedere ai sei membri della famiglia con il suo lavoro, ma che è fermo da marzo.
Una manifestazione, dunque, per reclamare le tutele fornite dallo Stato, ma soprattutto per dire che i lavoratori esistono. «Siamo qui, non ci vedono?», si chiede Pelleriti. Chiedono quindi untavolo tecnico per potere separare la situazione delle aziende da quella dei lavoratori. «Non si può fare di tutta l’erba un fascio e, soprattutto, non si può dire che siamo irregolari se non ci hanno mai fatto controlli durante il periodo di lavoro e non hanno mai parlato con noi», affermaFrancesco Franchina, 36 anni. Lui è più fortunato degli altri poiché lavora anche nel periodo estivo, seppure in un altro settore e con una mansione completamente diversa, «ma ciò non risolve il problema che è lo stesso ogni anno e uguale per tutti», aggiunge.
«Non ricevere la disoccupazione è un grosso problema per noi che non arriviamo a guadagnare mille euro al mese – dichiara Alfio Pirro, un altro lavoratore che spiega di avere sulle spalle una famiglia composta da sette persone – Dopo maggio la raccolta è limitata nel tempo, ad alcune tipologie di frutta come le pesche e legata a zone come quella di Caltanissetta o Agrigento. Non è facile trovare un nuovo impiego – continua –  Lavoriamo tante ore e faticosamente, vogliamo solo le nostre tutele», conclude.



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