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Antincendio di Nicosia al lavoro !

Nicosia. La prima giornata di caldo è stata segnata, purtroppo come accaduto lo scorso anno, dal primo incendio divampato a pochi chilometri dall'abitato. Le fiamme si sono sviluppato intorno alle 19, un orario che porta ad ipotizzare l'azione di uno o più piromani, alcune centinaia di metri dopo l'ospedale Basilotta, sulla strada di monte San Giovanni. In pochi minuti, visto il forte vento, il fronte ha risalito le pendici divorando le sterpaglie e ha raggiunto una proprietà che si trova sulla sommità del monte dove si ergono i ripetitori di alcuni gestori telefonici. I residenti hanno chiamato il 115, ma quando sono intervenuti i vigili del fuoco le fiamme avevano già risalito il costone e lambito il piazzale di una casa rurale e i recinti di alcuni animali. Sul posto sono arrivati anche gli uomini del distaccamento del Corpo forestale di Nicosia con una pattuglia ed una autobotte. Fortunatamente le fiamme sono state

circoscritte, ma purtroppo si è ripetuto un copione che lo scorso anno ha portato a chiedere lo stato di emergenza per il territorio nicosiano. Quella del 2012 è stata sul fronte degli incendi, una stagione tra le peggiori registrate in città. Tra le zone più bersagliate dai piromani, c'è stata anche quella di monte San Giovanni, dove si sono susseguiti per giorni roghi di vaste proporzioni, appiccati con un metodo simile all'incendio di ieri. Fiamme alle sterpaglie nella parte bassa delle pendici, sempre in giornate molto calde e, soprattutto ventose. Le pendici di monte San Giovanni sono state incendiate più volte e lo scorso anno i danni furono ingenti, con un patrimonio naturalistico di grande pregio andato distrutto. Chi ha appiccato gli incendi nel 2012 sembrava essere ben organizzato e conoscere i luoghi, con inneschi sempre realizzati là dove fanno enormi danni grazie alla direzione del vento. Anche se bisognerà attendere le verifiche sembra che ieri si sia ripetuta la stessa situazione. L'anno scorso uno degli incendi che colpì Nicosia, domato dopo 3 giorni, mandò in cenere 1200 ettari di terreni mentre e in quello dell'Altesina, riserva naturale probabilmente unica andarono distrutti 800 ettari dei quali 426 di bosco in piena riserva. Ci furono poi state alcune centinaia di ettari bruciati nella sfilza di roghi dolosi appiccati in tutto il territorio, compreso il centro urbano, come nel caso di Parti Gurri, Educatorio, pendici del castello, San Giovanni Monte Oliveto. L'incendio di ieri sera potrebbe essere un campanello di allarme e l'invito ai cittadini è quello di segnalare sempre qualunque auto o persona sospetta.
Giulia Martorana

La Sicilia



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