Elezioni Regionali del 28 ottobre, i candidati all´Ars hanno 10 giorni di tempo per dimettersi
Solo dieci giorni per dimettersi. L´ex presidente della Regione Raffaele Lombardo (foto) ha preso tutti in contropiede dimettendosi lo scorso 31 luglio e ha seminato lo scompiglio in comuni, provincie, Asp ed enti regionali. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione del decreto di indizione dei comizi per il rinnovo dell’Ars il 28 ottobre concede solo dieci giorni di tempo agli aspiranti candidati per dimettersi dalle proprie cariche.
E’ il caso dei sindaci di comuni con più di 20 mila abitanti e di quanti rivestono cariche pubbliche. La mossa di Lombardo è stata voluta per insediare negli enti lasciati liberi commissari inviati proprio dal dimissionario presidente della Regione. In Sicilia ci sono i casi del sindaco di Messina e del presidente della provincia di Palermo e Trapani. In provincia di Ragusa il caso più eclatante è quello di Nello Dipasquale. Il sindaco di Ragusa avrà tempo fino al 21 per decidere del suo futuro.
Maurizio Zamparini lo preme perché Dipasquale sia comunque candidato, o alla presidenza o all’Ars, ma a Ragusa ci sono anche i casi di Sonia Migliore che si è detta pronta a scendere in campo e potrebbe esserci anche Antonello Buscema a Modica, a otto mesi dalla fine del suo mandato se il Pd deciderà inserirlo in lista. Sta di fatto che Lombardo ha spiazzato tutti anche perché nessuno si aspettava un’accelerazione dei tempi e si prevedeva la pubblicazione del decreto nella prima settimana di settembre. Dopo l’indizione dei comizi la tabella di marcia prevede ora il deposito delle liste entro il 27 settembre.
Sul fronte candidature ci sono già alcuni punti fermi. Rosario Crocetta sarà il candidato alla Presidenza della regione per il Pd ed avrà l’appoggio dell’Udc mentre Sel ed IdV ci stanno pensando. Nel Pd c’è anche qualche malumore, come manifestato da Rita Borsellino per il metodo seguito dal partito, ma il fronte sembra sostanzialmente compatto.
Nel centro destra si profila un testa a testa tra Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, e Francesco Cascio, presidente uscente dell’Ars. Francesco Cascio è ben visto nel Pdl e ritenuto più affidabile di Miccichè che qualche anno fa voltò le spalle al suo partito di origine. Il nome di Cascio insomma riunirebbe tutto il Pdl da Palermo a Catania tanto da avere indotto Innocenzo Leontini a fare un passo indietro e ritirare la sua candidatura.
Il Pdl non vuole Miccichè e lo ha detto chiaro e tondo a Silvio Berlusconi ed al segretario nazionale Angelino Alfano che erano pronti a stringere con il leader di Grande Sud. Le candidature di Crocetta e Cascio, o di Miccihè, tagliano fuori l’ex Mpa visto che da ieri la formazione autonomista si chiama «Partito dei siciliani». Lombardo è alla ricerca di una coalizione che a questo punto potrebbe realizzare con il Nuovo Polo di Fabio Granata. Lombardo vuole puntare su Massimo Russo, forte del quasi 13 per cento che viene accreditato agli autonomisti in sede di sondaggi, ma anche il nome dell’ex assessore ai Beni culturali, è visto bene.
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