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FSE Sicilia: ecco dove vanno i soldi della formazione


Albert
2 agosto 2012 - Il Formez Pa è un centro servizi nazionale che “risponde al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Ed è l’organismo “in house” individuato dal Dipartimento Istruzione e Formazione professionale della Regione siciliana per la progettazione di un “piano generale” che qualifichi il personale delle pubbliche amministrazioni – regionale, comunale e provinciale – ma anche delle forze dell’ordine e del ministero dell’Istruzione.
                                                                                                        
La formazione continua per intendersi o più “istituzionalmente” i programmi di capacity building finanziati nell’asse VII del Po Fse 2007/2013 (il piano operativo del Fondo sociale europeo).
Il dirigente del Dipartimento della Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert ha firmato lo scorso marzo, il 23, un contratto con il presidente del Formez Pa, Carlo Flamment per affidare all’ente “espressamente riconosciuto in house dalla commissione europea” il piano generale e i progetti di formazione professionale. Piano generale che il Formez Pa aveva preventivamente presentato e sottoposto all’esame della struttura regionale undici giorni prima, il 12 marzo, della stipula della convenzione. A sovrintendere a tutta l’operazione, come si legge nella convenzione, una “cabina di regia regionale per la programmazione concertata di interventi da realizzare nell’ambito dell’Asse VII”.

Ma chi fa parte della cabina di regia i cui soggetti sono stati individuati con una determina del dirigente generale  Albert del 31 gennaio scorso? Lo spiega lui stesso: “Ne fanno parte l’Anci Sicilia, l’Unione delle province siciliane, il ministero della Pubblica istruzione, la Prefettura e la stessa Regione – dice Albert – enti a cui è rivolto il progetto di formazione continua”. Non ne fa parte la Corte dei Conti che, come risulta in una nota del 27 aprile 2012 dell’Autorità di Gestione all’assessore regionale della Formazione professionale, ha espresso la propria “non disponibilità” ad essere inserita “tra i soggetti pubblici destinatari degli interventi formativi”.
Perché la scelta di Formez Pa, a cui, per il progetto, andranno 5 milioni di euro con una possibilità di una prima tranche di finanziamento del 10% senza la presentazione di una garanzia fidejussoria come invece devono presentare gli enti privati di formazione? “Perché è un ente che dipende dalla presidenza del consiglio dei ministri ed è certificato dalla commissione europea che lo considera in house per le amministrazioni pubbliche” dice Albert.
Non viene considerato alla stessa stregua Sviluppo Italia Sicilia, l’agenzia di sviluppo partecipata al 100% dalla Regione siciliana che nella sua mission ha anche il “supporto alla pubblica amministrazione”. Un’apparente contraddizione che Albert spiega così: “Il fatto è che Sviluppo Italia Sicilia non è certificata dalla Commissione europea che offre una sorta di bollino blu a quegli organismi che possono espletare le attività di formazione continua per le pubbliche amministrazioni”.
Sulle potenzialità dell’agenzia siciliana, Albert non si sbilancia: “Dovrei leggere lo statuto di Sviluppo Italia Sicilia per capire se può concorrere a questo genere di riconoscimento europeo, certificazione che rilascia la Direzione Concorrenza della Commissione europea”.
Sui progetti di formazione, inoltre, il dirigente regionale spiega: “Il Formez PA ha presentato un progetto dettagliato per offrire la formazione continua negli enti che hanno aderito all’iniziativa. Per cui, ad esempio, saranno i comuni che hanno esigenza di formazione e qualificazione del proprio personale a farne richiesta attraverso l’Anci Sicilia”.
Sui tempi, inoltre, annuncia: “Partiremo a settembre, è tutto praticamente pronto”. Conferma il presidente dell’Anci Sicilia, Giacomo Scala: “L’associazione dei Comuni ha sollecitato la formazione continua del proprio personale e una collaborazione stretta con la Regione arrivando a questo accordo col Formez”. Sui tempi, poi, precisa: “Formez PA non ha ancora redatto il piano esecutivo.Siamo in fase di progettazione definitiva e stiamo ragionando sull’offerta formativa in base alle esigenze specifiche delle amministrazioni pubbliche. Penso ad esempio, ai bilanci dei comuni. Sono strumenti che impediscono una comprensione chiara dell’operato degli amministratori da parte dei cittadini. Potremmo prevedere una formazione per la semplificazione della comunicazione su questi atti. Nelle zone del Trapanese, Marsala, Mazzara del Vallo e Trapani, pensiamo a corsi di alfabetizzazione per l’insegnamento della lingua araba ai dipendenti che possano così effettivamente integrare la popolazione straniera sul territorio”. La mancanza di un progetto esecutivo da parte di Formez Pa, però, dilata i tempi di effettivo avvio dei corsi: “Entro i primi venti giorni di settembre è ragionevole ce sia tutto pronto – dice Scala – a ottobre partiamo”.
Sul personale docente coinvolto e sulla loro provenienza, certamente in buona parte fuori dalla Regione come fuori dai confini andranno a finire parte dei fondi dell’asse VII “Capacità istituzionale”, invece non ci sono ancora notizie.
Intanto per l’avvio dei corsi dell’Avviso 20 sembra ormai tutto pronto: al dipartimento regionale della Formazione professionale sono arrivati 200 atti di adesione da parte degli enti di formazione i cui progetti sono stati approvati nel bando della formazione.

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