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"Liberazione". "No, gesto di stile" Le reazioni dei partiti alle dimissioni


Repubblica Palermo


Idv celebra la fine di un'epoca "tra le più buie", l'Udc "la chiusura di una stagione di veleni", "Il tramonto di un'era nefasta caratterizzata dal tradimento", per il Pid. E se Mpa e Fli difendono l'esperienza di governo, Enzo Bianco del Pd annuncia: "E' ora di voltare pagina con il centrosinistra e l'Udc"

di ANDREA PUNZO
 
Una liberazione, una svolta epocale, la chiusura della peggiore pagina nella storia siciliana, la fine di un governo che ha avuto il coraggio di imporre grandi cambiamenti, il gesto dovuto di un uomo per bene. 

Le dimissioni di Lombardo dividono, anche nelle dichiarazioni del dopo: "La Sicilia è finalmente libera - dice il segretario regionale dell'idv Fabio Giambrone - con le dimissioni di Lombardo si chiude una delle pagine più buie della politica regionale e si pone fine ad un sistema clientelare già da troppo tempo ramificato e spudorato sino all'ultimo minuto con la nomina dell'assessore alle Autonomie locali". 




Sulla stessa lunghezza anche il segretario regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia: "Con le dimissioni del presidente Lombardo - spiega - si chiude definitivamente una stagione politica che ha avuto poche luci e tante ombre. E finisce anche un lungo periodo di veleni, divisioni e polemiche. Ora è tempo di voltare pagina". 

Saverio Romano, coordinatore nazionale del Pid-Cantiere popolare aggiunge: "Giunge al suo epilogo il tradimento originario, quello più grave, commesso dal governatore, quello del voto dei siciliani, traditi in seguito nelle loro speranze, nelle loro istanze di democrazia e di sviluppo sociale ed economico. Una stagione politica nefasta - continua Romano - e decadente, contraddistinta essenzialmente da una occupazione sistematica del potere, dalla mortificazione della burocrazia regionale e delle sue professionalità, a tutto vantaggio di iscritti dell'Mpa".

Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando non ha fatto mancare il suo intervento: "Si chiudono finalmente - scrive in un comunicato - undici anni di malgoverno e mala amministrazione che hanno mortificato il popolo siciliano e pervertito la speciale autonomia. Adesso i siciliani potranno esercitare il diritto/dovere di costruire una alternativa politica intransigente, una alternativa culturale, etica ed economica. Dopo Palermo è tempo di liberazione per la nostra grande e bellissima Sicilia, mortificata e isolata da un intreccio perverso di clientelismo e mafia, da un famelico accaparramento e spreco di risorse umane ed economiche e da una soffocante cultura di appartenenza".

Di opinione opposta il capogruppo all'Ars Nicola D'Agostino dell'Mpa (il partito del governatore): "Le dimissioni - dice - riassumono davvero l'azione svolta da questo governo, abbiamo realizzato riforme importanti, ristrutturato il bilancio, evitato emorragie, spese folli e disastri con una pesante eredità che ci siamo purtroppo ritrovati sulle spalle e la spending review noi l'abbiamo già fatta in questi quattro anni, i risultati si vedranno nella prossima legislatura".

Nonostante l'apprezzamento per la scelta delle dimissioni, Carmelo Briguglio, coordinatore siciliano di Fli, difende l'operato del governo Lombardo: "Le dimissioni - dice - rappresentano un gesto di stile a cui né la Sicilia né il Paese erano abituati, al punto che nessuno ci credeva. In questo difficilissima esperienza di governo Fli è stato un compagno di viaggio esigente ma leale e riconosciamo a questa esperienza di governo, tra mille difficoltà e serie contraddizioni, un grande valore di innovazione e cambiamento". 

Chi la pensa diversamente è Enzo Bianco, il senatore catanese del PD che attacca a muso duro:  "Con l'ultimissima nomina assessoriale, pochi minuti prima della fine del suo governo, Raffaele Lombardo è riuscito a superare se stesso".

Bianco guarda avanti, indicando la strada per future alleanze: "Ora occorre rapidamente una svolta - conclude Bianco - il Pd lavori ad un profilo di governo regionale innovativo e credibile. Si ricerchi un'alleanza tra tutte le forze del centrosinistra e i moderati dell'Udc, coinvolgendo rappresentanti dell'associazionismo e della società civile. La Sicilia ha voglia di cambiare pagina".
 

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