Dopo Zaia, Formigoni. Ancora un altro attacco alla Sicilia. Il governatore lombardo ha detto la sua sul fondo stanziato dal Cipe, definito ‘inaccettabile’. “Un invito a sperperare quando ‘lorsignori hanno appena tolto 900 mln al fondo sanitario nazionale’.
 ”‘Il Cipe – dice Formigoni – ha stanziato 343 mln per la copertura del debito sanitario della regione Sicilia: e’ una sassata alla nuca delle altre regioni italiane, in particolare di quelle virtuose, quindi soprattutto della Lombardia’.

Negli scorsi giorni il governatore veneto Zaia aveva avvisato: ”I veneti non  comprendono perche’ 20 milioni per la sanita’ regionale vanno  dirottati in Sicilia”. Zaia poi ha continuato: ‘Direi che questa della spendig review e’ un’occasione per dire che ci sono sempre piu’ motivazioni per fare la rivoluzione. I tagli del presidente Monti dovevano  essere piu’ coraggiosi, addirittura quadrupli di quelli fatti, ma non  lineari”. ”E’ una rivoluzione che noi faremo – aveva aggiunto lo stesso Zaia -  all’interno delle nostre istituzioni ed e’ bene che Roma sappia che  anche i nostri cittadini sono molto arrabbiati”.
RUSSO: I SIGNORI DEL NORD TACCIANO - “Faccio appello alla serieta’ del Presidente del Consiglio Mario Monti affinche’ dica una definitiva parola di verita’ sui conti della sanita’ siciliana che in appena quattro anni e’ riuscita nell’impresa di azzerare il mostruoso deficit che questo Governo aveva ereditato e chiarisca, a chi forse non vuole comprenderlo, che i soldi stanziati dal Cipe spettano di diritto alla Sicilia. Il presidente metta fine, con i dati dei ministeri dell’Economia e della Salute, a questa scandalosa e vergognosa campagna di denigrazione che i siciliani non tollerano piu’”. Lo ha detto l’assessore per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo.
“I signori governatori del nord – ha aggiunto Russo – tacciano e piuttosto che attaccare la Sicilia con dichiarazioni irresponsabili e razziste, si occupino dei loro scandali”.
“La risposta a certe meschine dichiarazioni di alcuni parlamentari siciliani, invece – ha concluso – la daranno, a breve, gli elettori che, al momento del voto, si ricorderanno di chi baratta la dignita’ della nostra terra e del nostro popolo per una poltrona o un titolo di giornale”.