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“Cinque miliardi di deficit sono un disastro economico”


“Più che un programma, quello che oggi presenterò in aula è un consuntivo”. Mostra il piglio sicuro il presidente della Regione, Rosario Crocetta poco prima che all’Ars si aprisse la seduta in cui sta presentando le sue dichiarazioni programmatiche. Ovvero il programma del governo che sta dirigendo dalla fine di ottobre. “Nel programma – dice a margine della seduta parlando con i giornalisti – c’è tutta la parte di progetti che ho indicato per i primi 100 giorni ma c’è anche quella parte strutturale che fa la sostanza di questo governo e che m permette di dire oggi che abbiamo già prodotto un lavoro importante. Quando parliamo di fondi europei, per esempio, – dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta – questa è una programmazione chiusa, il patto dei sindaci lo abbiamo avviato così come le zone franche. Stiamo affrontando la questione degli Ato (il disegno di legge – dice più in là nel discorso il governatore – deve essere approvato entro l’anno altrimenti i lavoratori degli ambiti ottimali rischiano il posto sin dal 31 dicembre prossimo), stiamo lavorando, avendo già trasmesso la norma allArs, alla parità di gente o alle incompatibilità con gli incarichi alla regione si persone coinvolte in inchieste giudiziarie”.

Ci sarà invece da lavorare sulla sburocratizzazione della Regione siciliana. “Ci lavoreremo a partire da gennaio – dice Crocetta – lì la questione è complicata e prevede un’attenzione particolare nell’applicazione e nell’ideazione di norme che semplifichino veramente le attività burocratiche della Regione”. Poi Crocetta lancia un’accusa dura: “Abbiamo verificato che sono stati prodotti 5 miliardi di euro di deficit. Questo vuol dire che qualcuno ha speso in questi anni più di quanto entrasse nelle casse”. E per far fronte a questo disastro economico, Crocetta conferma che nel bilancio saranno “recuperate” con tagli e risparmi di gestione “meno di due miliardi di euro per riuscire a far fronte alle questioni economiche che riguardano la nostra regione”.
Quindi dal tavolo del governo da cui sta parlando lancia le sue proposte annuncio sul tema della meritocrazia e della contrattualizzazione tutta da riformare dei dirigenti della Regione: “La nuova parola chiave nella Regione siciliana deve essere la meritocrazia. E basta con il ricorso al personale esterno”. Sui risparmi di gestione annuncia poi lo “stop a 13 società pubbliche entro febbraio che pur essendo in liquidazione da una decina d’anni hanno continuato a spendere” avviando anche controlli su un’altra trentinadi compartecipate per valutare la loro funzionalità ed eventualmente procedere alla dismissione. Inoltre sulla spending review, Crocetta auspica una commissione congiunta da attivarsi con la presidenza dell’Ars per “coniugare gli interventi previsti dal governo e dall’Ars”. Quindi Crocetta rilancia sul tema delle infrastrutture: “Mi sono incontrato col ministro Barca e con il presidente di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti per recuperare il gap infrastrutturale”. Il progetto è quello di recuperare in 5 anni il deficit delle tratte ferroviarie siciliane “e abbattere di un’ora e mezzo la percorrenza in quella tratta ferroviaria.

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