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GRILLINI, È GIALLO SULLO STIPENDIO VENTURINO ATTACCA CRONISTA


Una polemica sotto l’albero. Ruota tutto attorno alla famigerata indennità percepita dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Repubblica nei giorni scorsi aveva “fissato” il primo stipendio dei deputati grillini  a 11 mila e 700 euro. Una cifra decisamente diversa rispetto a quella annunciata di 2500 euro tutto compreso che i rappresentanti del movimento avevano promesso.
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La risposta del vicepresidente dell’Ars, Antonio Venturino, sta tutta in un video di un minuto. Venturino accusa la professionalità di Emanuele Lauria, il cronista di Repubblica, dal titolo “Emanuele Lauria, il giornalista che smentiva se stesso”.
Lauria ha risposto sulla sua pagina Facebook: “Prendo atto che (Venturino) ha rinunciato all’indennità di funzione (2.300 euro su 14 mila), perché un buon giornalista prende atto delle precisazioni. E ribadisco in pieno quanto scritto: dopo due mesi di faticoso via vai dalle stanze della burocrazia dell’Ars, i grillini non solo non sono riusciti a “lasciare i soldi alla Regione” prima ancora di riceverli, come promesso in campagna elettorale. Ma non sanno neppure ancora spiegare “come” vi rinunceranno, ovvero cosa faranno esattamente di quei soldi”.

“VENTURINO INTIMIDATORIO” - Il presidente nazionale dell’Unione cronisti, Guido Columba, il presidente dell’Unci Sicilia, Leone Zingales, ed il Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti italiani esprimono solidarieta’ al collega di Repubblica Emanuele Lauria “citato – - si legge in una nota congiunta – in modo volgare, e oggettivamente intimidatorio, in un video diffuso su Internet dal vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Venturino, evidentemente insofferente alle considerazioni espresse dal giornalista Lauria e fondate su inoppugnabili dati di fatto”. “Nel condannare severamente questo episodio che inaugura di fatto un ‘diritto di offesa personale’ da parte di un rappresentante dei cittadini nei confronti di un giornalista non gradito – prosegue la nota -, l’Unione cronisti fa appello ai vertici dell’istituzione parlamentare siciliana affinche’ la reazione a critiche non gradite in articoli di stampa da parte dei deputati regionali non oltrepassi i confini della legittima richiesta di rettifica approdando a forme intimidatorie che costituiscono un’oggettiva lesione della liberta’ di stampa e del diritto-dovere di informare i cittadini sull’attivita’ della pubblica amministrazione siciliana”.

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