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L’ATTIVISMO DI CROCETTA: IL GOVERNO ADESSO DIALOGA COI CITTADINI


Con l’arrivo di Rosario Crocetta alla Presidenza della Regione Siciliana, una cosa è certamente cambiata e in meglio: è aumentato il grado di comunicazione e di dialogo tra governo e cittadini, o meglio, tra Lui, il Presidente e i cittadini.
Si tratta di un esercizio recente e quindi inevitabilmente ricco di  criticità, prima tra tutte l’abitudine a formulare delle asserzioni di particolare valore senza offrire contestualmente il necessario supporto veritativo e operativo.
Alcuni esempi? Il Presidente afferma: “In tre settimane abbiamo chiuso la programmazione europea che non si chiudeva da un anno e abbiamo messo in campo sei milioni di euro a vantaggio dell’economia dell’isola” Chi legge, capisce che l’ufficio della programmazione comunitaria in seno alla Regione, ha dormito per un anno intero e ora, grazie soltanto a Crocetta, si è svegliato dal torpore. Non si tratta di bruscoline ma di ben sei miliardi di Euro!

I giornalisti che hanno raccolto tale affermazione non hanno avuto l’opportunità di approfondire una tale importante dichiarazione e le ricadute sulla politica della crescita. Solo chi ha seguito, nel corso degli anni, un tale tema delicato, sa invece che i fondi strutturali UE del PoFesr sono stati oggetto di una rimodulazione da parte del Governo centrale di concerto con il Governo regionale precedente fino a pochi giorni prima dell’insediamento del nuovo governo Crocetta. Sarebbe interessante capire cosa intendesse dire il Presidente con la sua affermazione.
Un’altra affermazione, ripetuta con una certa costanza, è che: “noi stiamo preparando un miliardo di riduzione della spesa. Un’azione che ci dà credibilità. I tagli non riguarderanno lo stato sociale”. Come e da cosa si taglierà non ci è dato sapere a causa di una passività dei giornalisti nel chiedere. E’ bene comunque ricordare che “a valori deflazionati rispetto al 2001 la spesa corrente nel 2012 è passata da 15,1 miliardi a 11,7 miliardi con un decremento effettivo circa di 3,1 miliardi di euro”. Ciò significa che il Governo Crocetta sta lodevolmente continuando l’opera del precedente Governo che su questo tema ha ottenuto un buon risultato.
Certamente molti si chiederanno che bisogno ci sia di puntualizzare e approfondire alcune affermazioni di natura finanziaria ed economica da parte del Presidente in carica. In realtà è un esercizio fondamentale per ricordare ai cittadini siciliani che non esistono ricette miracolose che possano capovolgere la situazione della Sicilia dall’oggi al domani; così come è fuorviante credere che i predecessori sono stati corrotti ed inefficienti in tutto e i nuovi governanti sono oggi saggi ed efficienti.
E’ troppo semplicistico dividere il mondo in “buoni” e in “cattivi” dimenticando la fovletta di Fedro sulle due bisacce. Occorre invece prendere atto che uno sviluppo sostenibile richiede una crescita costante che coinvolga tutti i cittadini e non si fondi soltanto sulla “buona volontà” del suo nuovo Capo pro tempore! Il Ghe pensi mi, di Silvio Berlusconi potrebbe diventare facilmente un “Ghe pensi mi” alla Crocetta.
Un’altra “tentazione fuorviante” da evitare e alla quale ha contribuito il Governo Monti, è quella di credere che l’attuale crisi sia dovuta al malgoverno degli Italiani che egli invece sta, bontà sua, correggendo. Nulla di più falso. La crisi attuale è stata generata dalla speculazione internazionale soprattutto americana ed inglese; dai titoli tossici e dai derivati; dalle società di rating che fino a poche ore prima della grande crisi avevano assegnato dei titoli di 3A a società sull’orlo del fallimento. E’ su questa crisi che si è avvitata la crisi del debito pubblico che non sarebbe stata così grave se avessimo mantenuto la sovranità sulla moneta e la possibilità ci creare una adeguata inflazione.Per intenderci, la stessa crisi italiana se causata in California, non avrebbe avuto esiti così esplosivi!
E’ doveroso, ripetiamo, apprezzare quanto di buono ha fatto e continua a fare, il Governo di ieri e quello di oggi. Sta a noi pungolarlo a intraprendere dei percorsi più ampi ampliando gli orizzonti perchè soltanto così la Sicilia cambia. Lasciar da parte i pregiudizi e i giudizi affrettati, superficiali e fideistici, appare un eserciio politico fondamentale.
Un esempio per tutti. La Sicilia, pur tra tanti limiti e irregolarità, ha speso quasi per intero i fondi della Agenda 2000 relativa al periodo 2000 -2006. Ebbene malgrado ciò, il suo PIL è cresciuto soltanto dello 0,2%. Ciò dimostra, ancora una volta, che per ottenere risultati veri e duraturi, non è sufficiente spendere; occorre elaborare dei seri progetti di intervento, rigorosamente finalizzati e affidati a competenti nei settori di intervento.
Non vorremmo che l’ammirevole attivismo di Crocetta, non incoraggiasse l’impegno diretto dei cittadini siciliani e facesse loro credere che sia sufficiente seguire la parabola del “grande capo” e ritrovarsi una Sicilia del tutto rinnovata! Sarebbe stupendo se fosse così. Purtroppo i capi servono solo per spronare, incoraggiare e umilmente mettersi a servizio di tutti, agendo come amalgama attraveso progetti organici di intervento finalizzati al cambiamento e all’investimento produttivo. Non sono ancora dei maghi!
Annunciare e attibuirsi i meriti del cambiamento ignorando il passato non rientra in una autentica strategia del leader. Occorre ben altro.

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