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Tagli a impiegati e deputati dell'Ars rivolta bipartisan contro Ardizzone


l presidente di Sala d'Ercole annuncia il dimezzamento delle indennità ai parlamentari per allineare i costi del parlamento siciliano al decreto Monti. E scoppia la rivolta dei capigruppo: "Così non si può fare politica". Ma lui è irremovibile: "Non farò passi indietro". Lo stipendio passerebbe a 6600 euro netti (dagli attuali 12 mila) e i rimborsi ai gruppi da 3100 euro mensili a 5 mila euro annui per ogni deputato

Tagli a impiegati e deputati dell'Ars rivolta bipartisan contro Ardizzone
Non mi sposterò di una virgola dal decreto Monti sui tagli ai costi della politica e ridurrò le spese dell'Ars di un altro 15 per cento, eliminando le indennità aggiuntive ai burocrati e la figura del segretario aggiunto". Il presidente di Sala d'Ercole Giovanni Ardizzone detta la road map parlamentare per applicare anche nell'Isola i tetti agli stipendi dei deputati e ai rimborsi per i gruppi parlamentari. E all'Ars è già rivolta: "Non si possono ridurre così le spese dei gruppi, questo significa impedire ai partiti di fare politica", dice il capogruppo Pdl, Francesco Scoma. "Il rischio è quello di licenziare tutti i dipendenti", avverte Santi Formica della Lista Musumeci. "In questo modo diamo la possibilità di fare politica soltanto ai ricchi", dice Roberto Di Mauro dell'Mpa.

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Ardizzone comunque non vuole fare passi indietro: "Confermo  -  dice  -  che non mi sposterò di una virgola dal decreto Monti. Viene contestato il taglio della politica perché questa non è una buona politica. Il decreto Monti è una legislazione di emergenza e alcune cose fanno riflettere. C'è ad esempio una delibera impugnativa da parte di Val d'Aosta e Sardegna, io invece sono molto felice di rendicontare e di pubblicare gli atti". Sul fronte dei tetti alle spese, il decreto Monti prevede un'indennità massima netta per i parlamentari pari a 6.613 euro (oggi arrivano anche a 12.500 euro) e di 9.970 euro per il presidente di Sala d'Ercole. I rimborsi ai gruppi passeranno dai 3.100 euro mensili a deputato riconosciuti attualmente, a 5 mila euro all'anno per ogni iscritto al gruppo. Solo per fare un esempio, il Pdl con dieci deputati passerebbe da 360 mila ad appena 50 mila euro all'anno.

Ma proprio sui tagli previsti per i gruppi è rivolta: "Ho la sensazione che Ardizzone si voglia sostituire alla politica dei grillini  -  dice Scoma  -  perché dimentica che l'Ars è strutturata in maniera diversa dagli altri consigli regionali. Con 50 mila euro all'anno come posso garantire i dipendenti dei gruppi stabilizzati dalla stessa Ars? E poi che attività politica possiamo fare con questi pochi soldi? I tagli vanno fatti, ma senza proclami ". Dello stesso parere Santi Formica, della Lista Musumeci: "Ardizzone è una persona seria, ma si renderà conto che alcune cose che dice non si possono applicare, a meno che non si voglia licenziare tutto il personale dei gruppi", dice.

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Preoccupato è anche il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi. "Dobbiamo mettere in condizione i parlamentari di lavorare e l'Ars deve aiutare i deputati nell'elaborazione dei disegni di legge, altro che riduzione del contributo  -  dice Roberto Di Mauro dell'Mpa  -  ma se vogliamo invece che l'attività politica debba essere svolta solo dai facoltosi allora questa è la strada giusta. Noi spendiamo 70 mila euro per il funzionamento degli uffici. Se ci vogliono tagliare anche queste spese allora diamo la politica ai ricchi".

Ardizzone comunque annuncia taglia anche per i dipendenti interni dell'Assemblea: "Ho fatto gli auguri al personale dell'Ars  -  dice  -  con il quale si è condiviso un percorso. Questo è un parlamento con una storia decennale, ma siamo coscienti che bisogna mandare un messaggio all'esterno: non siamo il parlamento degli sprechi e degli alti costi". Ed ecco i tagli che saranno avviati a breve dall'Ufficio di presidenza: "Elimineremo le indennità di funzione per il personale e la figura del segretario generale aggiunto (Paolo Modìca, ndr), riorganizzando allo stesso tempo l'intera macchina amministrativa. L'obiettivo è ridurre il costo di Palazzo dei Normanni del 15 per cento".

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Il presidente di Sala d'Ercole annuncia anche come saranno utilizzati i fondi riservati: "Destineremo 22.500 euro a tre associazioni, Biagio Conte a Palermo, Banco Alimentare di Catania, Associazione Antoniana di Messina. Ognuna riceverà 7.500 euro". Sul fronte tabella H, invece, Ardizzone si dice contrario "a tagli indiscriminati ", anche se la Federico II riceverà il 50 per cento in meno: "Taglieremo i contributi alla Federico II, ma l'attività della Fondazione va di certo incentivata. Non voglio però fare tagli indiscriminati per i fondi alla tabella H. In conclusione voglio dire che io sono orgoglioso di essere onorevole, questo titolo non lo rinnego".

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