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AGRICOLTURA, FORESTE E PESCA ONLINE BANCA DATI DELLE INNOVAZIONI


Come tutelare gli agrumi siciliani da attacchi patogeni? Come produrre più varietà di carciofi e patate? E ancora, può il pescato dei nostri mari entrare in nuovi mercati? È possibile ottimizzare le risorse idriche dell’Isola? La ricerca scientifica in Sicilia ha prodotto risultati concreti in grado di rispondere positivamente a queste domande. Risultati che sono accessibili alle imprese e agli enti coinvolti grazie al progetto “Centrinnova”, presentato questa mattina, a Catania, nella sede del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (Pst), presieduto da Marco Romano.
Il Pst – su commissione del Dipartimento degli Interventi infrastrutturali dell’assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – ha coordinato un’indagine sulle attività di ricerca svolte nei settori dell’agricoltura, delle foreste e della pesca dal 2004 al 2010. I centri di ricerca, le Università, i consorzi, gli enti Parco, che operano in Sicilia hanno elaborato oltre mille schede, censendo tutti quei progetti, finanziati da fondi europei, nazionali e locali – già conclusi – che hanno avuto ricadute applicative sul territorio. Ciò ha consentito poi di elaborare una banca dati che sarà disponibile a breve sul portale dell’Assessorato e sul sito web del Pst, con l’obiettivo è produrre benefici su tre fronti: imprese, tecnici e amministrazione regionale.
«Nel primo caso – ha spiegato Alessandra Gentile, docente del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari dell’Università di Catania – si vuole fornire uno strumento utile che consenta alle aziende di migliorare le loro prestazioni, accedere alle innovazioni disponibili, individuare interlocutori idonei per le loro attese. Le istituzioni pertinenti invece, le associazioni di categoria e tutti gli attori sociali coinvolti nel settore, possono usufruire del database per ottimizzare il processo di trasferimento tecnologico. Infine, questa mappatura permette alle amministrazioni pubbliche di programmare in maniera più efficiente e mirata le risorse destinate alla ricerca e sviluppo, evitando duplicazioni e frammentazioni della spesa, individuando i partner adeguati per creare sinergie e collegamenti fra i soggetti».
L’acquisizione dei dati tecnico-economici ha permesso di individuare i punti di forza e di debolezza delle diverse e numerose filiere, e quindi di definire possibili strategie per la valorizzazione e l’aumento della competitività del patrimonio siciliano nell’ambito della crescente liberalizzazione del commercio internazionale.
«L’Europa è un contesto altamente competitivo – ha affermato Romano – nel quale occorre posizionarsi con best practices che siano effettivamente utili in tutta la regione. È necessario sapere valutare bene le basi su cui dobbiamo sviluppare le nostre capacità, aumentando le potenzialità su prodotti che servano nell’ambito di una logica comunitaria non locale. Il potenziamento del sistema della ricerca nel territorio siciliano è un lavoro immane – ha continuato – a cui il Parco tuttavia ha contribuito progressivamente. In quest’ultima fase di programmazione dei fondi europei possiamo vantare una rilevante dotazione finanziaria per diverse iniziative, pari a circa 22,5 milioni di euro. La capacità di attrarre finanziamenti riserva quindi molte possibilità di successo alla nostra regione».
Risultati della ricerca in agrumicoltura sono stati presentato inoltre dal direttore del Centro di ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale – Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) Francesco Intrigliolo, mentre Giuseppe Mazzola del Centro Studi catanese di Economia applicata all’Ingegneria ha illustrato la struttura del database e le potenzialità di utilizzo.
A conclusione dell’incontro si è svolta la degustazione del pane ottenuto con il lievito naturale selezionato dal Pst da oltre 100 ceppi isolati da paste acide artigianali, e con la semola integrale rimacinata di grano duro prodotta grazie al progetto “Filiera di grano duro corta, autenticata e rintracciabile, finanziato dal PSR Regione Sicilia 2007-2013 – Misura 124” di cui il Parco è capofila. Ai partecipanti è stato fatto omaggio delle confezioni di semola.

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