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La rabbia degli operai forestali contro Caldoro: Basta parole, vogliamo i soldi

AVELLINO - “Non deve andare via”, “Caldoro ci dia i nostri soldi”, “Basta promesse e parole, vogliamo i nostri stipendi”, “Non ce la facciamo più, le nostre famiglie sono a rischio”. 

Sono queste le frasi più forti che i lavoratori delle varie Comunità Montane dell’Irpinia lanciavano all’indirizzo del Governatore della Campania che, in Prefettura, ha ricevuto i sindacati ed un gruppo di lavoratori. Presenti all’appuntamento anche la consigliere all’agricoltura della Regione Campania Daniela Nugnes e il commissario in pectore della Provincia di Avellino Raffaele Coppola. Varie le tematiche discusse, ma le più urgenti sono state, senza dubbio, i ritardi, ormai di mesi, nei pagamenti in particolar modo per i lavoratori forestali della Provincia e della Comunità Montana Terminio Cervialto. E mentre si discuteva del loro futuro in corso Vittorio Emanuele andava di scena la protesta rabbiosa dei lavoratori che non le mandano a dire a politica, istituzioni e sindacati.

«Si offende la dignità umana delle persone - dice Francesco Tartaglia della Comunità Montana Alta Irpinia - perché, ormai, in alcuni casi, è da più di diciotto mesi che non si percepisce lo stipendio. In alcuni casi è a rischio il mantenimento della status di famiglia per la mancanza di soldi a sufficienza. Inoltre non tenendo presente l’importanza della forestazione non si considera la necessità di preservare l’ambiente ed il territorio. Questo la Giunta regionale lo sa e lascia nel degrado più assoluto un intero territorio. E’ una cosa gravissima». 

Tristezza, commozione e tanta rabbia anche nelle parole di Angelina Grieco che lancia accuse alla classe dirigente spiegando che non ci sono i soldi neanche per mangiare. 
«Sono diciassette mesi che, ormai, non prendiamo lo stipendio - denuncia Grieco - e non abbiamo più la forza di mandare avanti la nostra famiglia. Ci sono bollette di qualsiasi genere da pagare, rate dei mutui con la banca da onorare e tante spese che non riusciamo più a sostenere. Ormai i negozi, fino alle salumerie ed alle mercerie, non ci fanno più credito perché non hanno più fiducia in noi. Abbiamo difficoltà anche per comprare le medicine e spesso e volentieri non riusciamo neanche a curarci. 
Non ne possiamo più vogliamo risposte e non le solite parole. I sindacati devono dirci come stanno le cose perché, ormai, si sta offendendo, senza nessun pudore, la nostra dignità di donne, uomini e lavoratori».

A partecipare alla manifestazione di protesta anche l’operaio forestale Luigi Cucciniello.
«Siamo ad un punto di non ritorno - spiega Cucciniello - si continua a parlare ed a fare proclami, ma non si riesce a trovare una soluzione concreta alla problematica. Non riesco a capire perchè, dopo tante discussioni, non si è pensato a dar vita ad una programmazione ed una riorganizzazione seria della forestazione per rilanciare con concretezza il settore e tutelare sia i lavoratori che l’ambiente ed il territorio».

Dalle parole dei lavoratori emerge tutta la delusione, infatti, più di un operaio ha proposto lo sciopero del non voto, mentre, qualcun altro proponeva di bloccare la macchina del Governatore Stefano Caldoro, ma ancora una volta il senso di responsabilità e la civiltà delle popolazioni altirpine ha avuto la meglio su altri pensieri ed il massimo esponente di Palazzo Santa Lucia ha lasciato indisturbato la Prefettura di Avellino.
I lavoratori, con il loro dolore e feriti, ancora una volta, nella loro dignità di uomini, hanno continuato la discussione con i sindacati i quali hanno spiegato loro che nelle prossime ore dovrebbe sbloccarsi il tutto per i 18 milioni di euro che dovrebbero, almeno, alleviare le difficoltà economiche dei lavoratori. Lunedì, secondo gli accordi presi, dovrebbe essere il giorno decisivo, ma sembra che, vista la rabbia dei lavoratori lunedì possa essere proprio l’ultima data disponibile per provare a risolvere, anche se in parte, la questione. In caso contrario sarà protesta. Protesta vera. 


Tangredi (Cisl): è necessario sbloccare i 18 milioni di euro

Presente all’incontro in Prefettura il segretario provinciale della Fai Cisl di Avellino Raffaele Tangredi che, alla fine dell’appuntamento, tra mille difficoltà legate alla rabbia degli operai, ha provato a far capire ai lavoratori l’esito della riunione. 
«Abbiamo avuto un incontro importante con Caldoro - dice Tangredi - anche alla presenza dell’assessore Daniela Nugnes, e del commissario della Provincia di Avellino Coppola. Si è discusso della questione di stretta attualità che riguarda il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori forestali, ma anche di programmare il futuro della forestazione in generale. Per il presente si è parlato dei 18 milioni di euro che dovrebbero sbloccarsi nei prossimi giorni, infatti, Caldoro ha spiegato che i dirigenti ministeriali sono a lavoro per garantire, al massimo per lunedì, i fondi promessi. Per il futuro c’è da dire che anche per il 2013 sono stati confermati i 60 milioni di ex fondi Fsc che oggi prendono il nome di Pac. A questi si dovrebbero aggiungere i 19 milioni non utilizzabili per il 2012 e si arriverebbe a più di 90 milioni di euro. Abbiamo discusso anche della possibilità di sbloccare la legge 55 e la 42 che porterebbero una certa quantità di fondi, ma la cosa più importante, al momento, è che nel giro di qualche giorno si possano sbloccare quei fondi che faranno respirare i lavoratori».

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