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I forestali bloccano la statale 166


ROCCADASPIDE. Si è conclusa con una protesta e il blocco della strada statale 166 degli Alburni, la riunione organizzata ieri dagli operai idraulico forestali della comunità montana “Calore salernitano”. A far scattare la rabbia dei lavoratori, è stata l’assenza della stragrande maggioranza dei rappresentanti delle istituzioni, ed in particolare dei sindaci del comprensorio e del presidente dell’ente montano, Angelo Rizzo.
Due ore di blocco stradale iniziato poco prima delle 14 e interrotto dall’intervento dei carabinieri della locale stazione, che hanno rassicurato i lavoratori, contattando il presidente affinché presenziasse al prossimo incontro, organizzato per domani.
«Quello che ci ha irritato è stata l’assenza delle istituzioni – spiega Edi Cembalo, uno degli operai dell’ente montano – alla riunione hanno preso parte solo i sindaci di Piaggine e Sacco e il vice presidente dell’Uncem,Enzo Luciano. Per questo siamo scesi in mezzo alla strada, ci dispiace per il disservizio creato per circa due ore, ma è stato un modo per fare sentire il nostro grido di disperazione. Ormai avanziamo circa tredici mensilità e stiamo affrontando delle difficoltà personali e familiari enormi. La riunione era stata convocata per verificare la possibilità di anticipare la disponibilità di cassa della comunità montana, nell’attesa che vengono erogati i soldi promessi da Caldoro».
Il presidente della giunta regionale, infatti, qualche giorno fa ha annunciato che entro la fine di febbraio saranno recuperate le risorse necessarie per pagare finalmente ai lavoratori gli stipendi relativi al 2012. Si tratta di una cifra di circa 18 milioni di euro. «Il trasferimento dei soldi alle comunità montane sarebbe imminente – evidenzia ancora Cembalo – ma noi ormai siamo scettici, queste promesse soprattutto in un periodo di campagna elettorale lasciano il tempo che trovano. Noi anche senza soldi stiamo continuando a lavorare per fronteggiare le emergenze sul territorio. Siamo e saremo sempre presenti, come lo siamo stati ad esempio per l’emergenza neve. Il nostro auspicio è che la comunità montana nel prossimo incontro decida di procedere con l’annunciata anticipazione di cassa perché le risorse per farlo ci sono».
Una situazione divenuta insostenibile per gli operai e per le loro famiglie, che più volte hanno inscenato delle proteste eclatanti, e nonostante tutto non hanno mai fatto mancare il loro continuo impegno quotidiano all’interno dei vari comuni del comprensorio che fanno capo alla comunità montana “Calore Salernitano” di Roccadaspide. Ora, però, la situazione si è fatta particolarmente difficile.

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