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Crocetta guadagna 313mila euro

In Sicilia la “rivoluzione” del governatore Rosario Crocetta tarda ad arrivare. Continua, invece, il valzer degli sprechi. Lo “stipendificio” siciliano non ha uguali in Italia. E mentre i comuni e le province dell’isola subiscono i tagli voluti dal vecchio governo di Mario Monti, la regione del più antico Parlamento d’Europa continua a sganciare fior di quattrini, più di due milioni di euro, per gli stipendi del governatore e degli assessori. Insomma: per dirla con una battuta che impazza a Palazzo d’Orléans, sede della presidenza della regione, «si sta meglio qui che a Palazzo Chigi». Semplice.

Del resto, come rivela il Quotidiano di Siciliala Regione non avrebbe rispettato la legge n. 213 del 7 dicembre del 2012 del decreto Monti sui famosi costi della politica. Legge che stabiliva all’art. 2 comma b un limite a queste spese: occorre erogare «l’importo dell’indennità di funzione e dell’indennità di carica, nonché delle spese di esercizio del mandato, dei consiglieri e degli assessori regionali, spettanti in virtù del loro mandato, in modo tale che non ecceda complessivamente l’importo riconosciuto dalla regione più virtuosa».
Così, per fissare i parametri, l’Umbria veniva selezionata per l’indennità di carica del governatore e del presidente del consiglio regionale (pari a 13.800 euro mensili lordi compresivi di spese), l’Emilia Romagna per l’indennità dei consiglieri regionali (11.000 euro mensili lordi), mentre l’Abruzzo per il contribuito ai gruppi consiliari fissato a 5.000. In sostanza se una Regione non avesse rispettato questi parametri, lo Stato non avrebbe erogato una quota pari all’80 percento dei trasferimenti erariali.
Ebbene, la Sicilia non ha rispettato i requisiti imposti dalla legge del governo Monti. Come segnalano Lucia Russo e Massimo Mobilia del Qds, guardando il bilancio 2013 della Regione, il capitolo relativo alle “Indennità di carica al presidente della Regione e agli Assessori” riserva uno stanziamento di 2,331 milioni di euro, con un risparmio rispetto al 2012 di 107 mila euro. Con questa cifra l’indennità per ogni singolo assessore è pari a 187 mila euro lordi l’anno (15.700 euro al mese). Una cifra impressionante se pensiamo che un ministro della Repubblica italiana riceve, per l’indennità, 2.500 euro.
Un discorso a parte merita il presidente della Regione. Al netto dei compensi riservati agli assessori, al governatore Rosario Crocetta, che ha annunciato in più occasioni un taglio al suo stipendio («Io me lo sono ridotto ma non volevo renderlo pubblico»), rimangono 81 mila euro. Ma l’ex sindaco di Gela somma all’indennità di presidente quella di parlamentare regionale, all’incirca 230 mila euro, arrivando ad una cifra complessiva di 313 mila euro all'anno. 
Numeri da capogiro che impongono una riflessione in tempi di austerity. Del resto, riflette con Linkiesta il parlamentare regionale Nello Musumeci, «se Crocetta avesse scelto gli assessori fra i deputati regionali si sarebbero risparmiati dieci milioni di euro. Mentre gli assessori esterni sono considerati alla stregua di un parlamentare. Quindi è come se avessimo non 90 parlamentari, ma 107». Lo stesso Musumeci a inizio legislatura ha presentato un ddl sui tagli alle indennità del presidente della regione, degli assessori esterni, e dei parlamentari del 30 per cento. Ma il ddl è rimasto nei cassetti di Palazzo dei Normanni. 
Twitter: @GiuseppeFalci 



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