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I lavoratori del settore sono aumentati di 538 unità

Sono aumentati di 538 i lavoratori addetti all'agricoltura. forestali esclusi. Complessivamente sono diventati 13 mila e 500, mentre nel 2010 erano diminuiti di 700 rispetto all'anno precedente. C'è dunque una controtendenza nel mondo agricolo: un trend in crescita.
Parliamo di lavoratori impegnati per oltre 150 giornate lavorative all'anno. Sono i cosiddetti centocinquantunisti e salariati fissi. Ai quali sono da aggiungere tutti quelli con meno di 150 giornate lavorative all'anno. E a tutti questi sono da aggiungere tutti i lavoratori in nero. Che sono tanti. Ma sfuggono ad ogni rilevazione. Ne sono censite 16 mila nella provincia, delle quali peraltro 4 mila soltanto risultano iscritte alla Camera di commercio. Tra queste 4 mila soltanto 520 assorbono l'80 per cento di tutte le giornate lavorative.

La maggior parte di queste aziende esporta in Europa soprattutto. Ma anche in altre parti del mondo. Il picco di questa crescita dei lavoratori agricoli nel pachinese. Stazionari invece i comprensori del capoluogo e del triangolo agrumicolo Lentini-Carlentini-Francofonte.
Cosa vuol dire questa peculiare distribuzione sul territorio?
«Vuol dire che nel pachinese le famiglie di agricoltori trasmettono ai giovani l'attaccamento alla terra. E ottengono risultati evidenti». È questa la valutazione del presidente di Confagricoltura Siracusa, Massimo Franco. Il quale peraltro lamenta una carenza su un altro versante: la formazione. «Non si comprende - rileva Franco - che nel 2020 la popolazione italiana raggiungerà quota 60 milioni. E il cibo per questi 60 milioni viene dalla terra. Incrementeremo le esportazioni? Sarebbe l'ennesimo delitto per rovinare la nostra economia già traballante. Per contro - aggiunge - altri Paesi, come ad esempio la Tunisia, hanno istituito scuole di cucina a tema geografico, fondate su prodotti agricoli. Non soltanto cucina tunisina ma anche italiana, francese, eccetera. La Romania ha istituito scuole di settore per tecnici agricoli. Questi giovani vanno all'estero. E contribuiscono ad esportare prodotti e cultura del loro territorio. Avanti di questo passo - conclude il presidente di Confagricoltura Siracusa - tra dieci anni gli specializzati nelle nostre aziende agricole saranno per lo più stranieri. Dobbiamo invece qualificare tutti gli addetti: imprenditori e lavoratori, dando loro competenze, non semplici conoscenze».
Salvatore Maiorca



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