Il presunto piromane arrestato respinge ogni accusa contestata
Respinge gli addebiti e si professa «assolutamente estraneo ai fatti». Benedetto Romano, il bracciante agricolo di 49 anni arrestato dai carabinieri con l'accusa di essere il piromane che ha provocato - il pomeriggio del 13 giugno - l'incendio che, in contrada Verticchio, ha danneggiato tre ettari circa di macchia mediterranea e reso necessaria una notevole mobilitazione di uomini e mezzi (con l'intervento di un elicottero della forestale) per evitare guai peggiori, si difende così, affidando al suo legale, avvocato Ludmila Masaracchio, una dichiarazione d'innocenza su tutto il fronte.Ieri, intanto, il Gip del Tribunale di Caltagirone, Marcello Gennaro, ne ha prima convalidato l'arresto (che è stato, pertanto, legittimamente effettuato dai militari dell'Arma) e, poi, accogliendo la richiesta difensiva di una misura meno afflittiva, gli ha concesso gli arresti domiciliari.
Quanto alla frase che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata pronunciata dall'uomo («Non immaginavo che andava tutto a fuoco») e che viene ritenuta dagli investigatori un'ammissione di responsabilità, Romano afferma di non averla mai proferita, sostenendo che le sue parole, a causa della distanza, sarebbero state comprese male e, quindi, interpretate in modo errato. Gli inquirenti sospettano che il quarantanovenne sia pure l'autore di altri roghi sviluppatisi in precedenza in territorio di San Michele di Ganzaria. Ma anche su questo punto la Difesa afferma l'estraneità dell'uomo.
Mariano Messineo
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