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La Sardegna brucia: parla la figlia di un forestale

di Martina SiddiIo ho vissuto la prevenzione e la lotta antincendio fin da bambina. Una lettrice ci scrive la sua esperienza, in una giornata terribile per la Sardegna.
Una lettrice ci scrive la sua esperienza, in una giornata terribile per la Sardegna, e noi non possiamo che darle voce pubblicando il suo ricordo.




di Tiziana Mori
Io ho vissuto la prevenzione e la lotta antincendio fin da bambina, dato che non solo vedevamo mio padre andare via a tutte le ore nel periodo peggiore, quello estivo, per coordinare il servizio antincendio,ma anche perché è stato un bravo educatore.
Ci ha insegnato tanto, infatti, grazie al suo impegno e dedizione: rischiava la vita, lui, il "toscanaccio" che amava la Sardegna più di tanti altri sardi, e che non capiva, perché alcuni di loro, i piromani, non l'apprezzassero, non la amassero, anzi... Mi si stringe il cuore a pensare al nostro patrimonio boschivo andato in fumo, e alle vittime di questa tragedia.
Mi vengono in mente tanti ricordi: la sala operativa della Forestale diretta da mio padre; le telefonate; la radio accesa che avvisava degli incendi; la stazione antincendio a Monserrato con l'elicottero; i disegni che da bambini si facevano a scuola quando mio padre e gli altri forestali andavano a fare quelli che ora si chiamano laboratori didattici; gli adesivi che da bambini attaccavamo sui libri e sulle cartelle durante la campagna di sensibilizzazione per la lotta agli incendi, e tanto, tanto ancora... Da genitore, ora devo trasmettere la cultura del rispetto del paesaggio e delle ricchezze naturali della nostra meravigliosa isola a mio figlio.
Dobbiamo stare vicini a tutti quelli che quotidianamente lottano e svolgono azione di prevenzione dagli incendi, ma altresì continuare ad informare e formare le nuove generazioni.



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