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Formazione, rotazioni riuscite a metà un trasferito su tre resta al suo posto


Inamovibili per attività sindacale o legge 104. L'assessore: piano per evitare il caos. Crocetta insiste: "È finita la difesa di privilegi e notabili, i siciliani lo stanno capendo bene"


Uno su tre resta al suo posto. La rivoluzione di Rosario Crocetta, al dipartimento Formazione professionale, si scontra sulle tutele garantite dalla legge ai dipendenti regionali: 19 dei 56 impiegati trasferiti sono dirigenti sindacali (12) o non possono cambiare sede perché in forza della "104" devono badare a parenti infermi (7). Ragioni per le quali non si spostano dal loro ufficio. Non senza fatica la Funzione pubblica ha collocato gli altri 37 impiegati della Formazione, quelli "rimovibili" per legge, in ben 13 dipartimenti diversi: dalla Sanità ai Beni culturali, dall'Energia alle Attività produttive.

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E ora tocca agli 80 dipendenti dell'Ambiente, anch'essi spostati d'ufficio da Palazzo d'Orleans in ossequio alla maxi-rotazione voluta dal presidente: altri tredici possono far valere le guarentigie che alla Regione abbondano, vista l'abbondanza delle sigle sindacali e il frequente ricorso alla legge 104. Ma per la restante parte del personale occorre trovare d'improvviso le nuove destinazioni. Ulteriore lavoro per chi, ai piani alti dell'amministrazione, deve rendere operative queste disposizioni. Dove piazzare il personale rimosso?

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Al dipartimento Funzione pubblica non senza disagio si cerca di stare dietro ai ritmi di Crocetta. L'assessore al ramo, Patrizia Valenti, ha appreso solo dai giornali della rotazione nel settore della Formazione professionale, mentre il provvedimento che riguarda l'Ambiente non è stato concordato ma solo comunicato dal presidente nel corso della riunione di giunta di giovedì sera. Nessuno, nel governo, contesta la strategia crocettiana incentrata su spostamenti di massa per "rimuovere le incrostazioni". Ma il rischio, anzi qualcosa di più, è che si trasferiscano dipendenti prima di sapere dove mandarli. Così già stamattina la Valenti comincerà una serie di incontri con i dirigenti generali per comprendere quali siano i posti disponibili nei vari dipartimenti. 

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L'obiettivo, spiega l'assessore, "è quello di giungere a un piano ordinato del fabbisogno di personale, in modo da garantire che tutti i trasferimenti avvengano rispettando le competenze e la professionalità dei dipendenti". Il problema, dice la Valenti, riguarda soprattutto i dirigenti "che devono andare ad occupare postazioni che garantiscano le capacità ma anche le prerogative contrattuali possedute. Insomma, nel fare i trasferimenti bisogna trovare prima incarichi equivalenti". Non sono parole buttate lì a caso: per i dirigenti spostati da Crocetta, a differenza che per il personale del comparto, si stenta a trovare la nuova collocazione.
Ma occorre fare in fretta, perché Crocetta - malgrado le resistenze dei sindacati e le critiche dell'opposizione (ma non solo) - non ha intenzione di fermarsi: e già giovedì, in occasione della nuova riunione di giunta, dovrebbe annunciare nuovi trasferimenti. 

Settore maggiormente indiziato: i Beni culturali. Il presidente ieri ha risposto a muso duro ai sindacati, scagliandosi contro "il vecchio che resiste": "Che dire di qualcuno che si ostina a difendere qualche dipendente regionale che va al lavoro con la Porsche o la Ferrari? I siciliani stanno capendo bene che è finita la difesa dei privilegi, dei notabili. Costoro - dice Crocetta - rappresentano il vecchio sistema. Non c'è nulla da trattare riguardo al sistema di rotazione, perché non attiene a dinamiche contrattuali. Oppure si vuole dire che senza il consenso di qualcuno non si può operare? Qualcuno può sostenere che quello della formazione sia un sistema perfetto? Che non ci sia nulla da cambiare?".

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