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Amministrative, tutti contro Crocetta Prime crepe nella maggioranza


PALERMO, 1 FEBBRAIO 2013 - Una maggioranza "nervosa" quella del governatore Crocetta. O forse una vecchia maggioranza che si crepa, mentre se ne costruisce una nuova. L'annuncio della data delle amministrative fatto ieri dal presidente ha scatenato malumori, soprattutto fra gli alleati. "Decisione priva di senso", tuona Davide Faraone. "Sono stupito e disorientato. È inaccettabile", dice Antonello Cracolici.
"La decisione della giunta di governo di indire le elezioni comunali e provinciali per il 21 e 22 aprile – dice Davide Faraone, candidato nelle liste del Pd alla Camera e leader dei renziani in Sicilia – è sbagliata e priva di senso. Le nove Province costano ai siciliani 900 milioni di euro l'anno, senza che la loro esistenza generi alcun beneficio alla collettività".
Nella passata legislatura, il Partito democratico aveva votato per l'abolizione delle Province e per la creazione di liberi consorzi tra comuni. "Sono rimasto stupito e disorientato dall'annuncio di Crocetta", ha detto Antonello Cracolici, deputato regionale del PD. "Non capisco - aggiunge Cracolici - come faccia il governo regionale ad annunciare di volere andare avanti sul processo di riforma delle Province e al tempo stesso indire il voto per aprile confermando di fatto l'attuale modello. Insomma, si discuteva di riforme, di scioglimento, e invece resta tutto com'è?".

A rendere ancora più instabile la poltrona del Governatore siciliano, c'è il malcontento manifestato ieri dal segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, alleato del Governo Crocetta all'Ars: "Non capisco – ha detto il leader dell'Udc – come il presidente Crocetta non abbia avvertito la sensibilità di discutere con noi questa decisione prima di comunicarla".
Breccia aperta dunque per l'opposizione. "Il presidente Crocetta – ha detto Francesco Cascio, deputato regionale del Pdl – sta giocando con le istituzioni. Gravissima la delibera con cui il governo fissa la data delle amministrative il 21 ed il 22 aprile prossimi, ovvero in un periodo in cui l'Ars sarà in piena sessione di Bilancio. Si tratta di una vera follia, considerato che, anticipare la competizione elettorale, rispetto all'approvazione del bilancio regionale, comporterà che i Comuni non potranno godere neppure dei trasferimenti finanziari necessari allo svolgimento degli stessi adempimenti elettorali". E Francesco Scoma, deputato regionale e candidato per il Senato del Pdl, aggiunge: "Questa tecnica dell'annuncio - dice - mortifica il Parlamento. Crocetta vuole le elezioni per non fare la riforma delle Province".
E il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, chiede buon senso a Crocetta: "La conferenza dei capigruppo – ha detto – ha fissato nel calendario dei lavori che il 6 marzo l'Aula legiferi sulle Province: è noto infatti che occorre un atto legislativo nel caso di loro proroga o di eventuale riordino".

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