La foto degli assenti all’Ars e la sindrome da Grande fratello

Che fossero nuovi della parrocchia lo si sapeva dal primo giorno, ma in fondo quanta facce nuove sono passate dall’Ars che in poco tempo hanno imparato certe ‘regole’ non scritte che vengono tramandate di legislatura in legislatura? Eppure i ‘ragazzacci’ di M5S pare che non abbiano proprio voglia di uniformarsi a questo standard dell’Aula e fra le stanze di Palazzo dei Normanni aleggia l’insostenibile pesantezza dell’essere fotografato, registrato, spiato.

La foto dei cartellini dei ‘deputati fantasma’ a Sala d’Ercole scattata ieri dai parlamentari di Grillo e veicolata dal loro staff è la prova provata di questa strana sensazione che si vive all’Ars.

Gli M5S, prima di diventare onorevoli grillini, lo avevano fatto intendere chiaramente: faremo sapere come stanno le cose veramente. Detto-fatto. L’episodio di ieri, anticipato se vogliamo da un post su facebook di qualche settimana fa dell’on. Gianina Ciancio che aveva argomentato sulla votazione degli emendamenti al Bilancio, non sarebbe tuttavia isolato.

Alcuni giorni fa, in una commissione, un deputato avrebbe chiesto per quale motivo due ‘sconosciuti’ fossero presenti in aula, ma è stato poi chiarito che si trattava di esperti-ospiti di quella commissione. L’onorevole, spazientito, avrebbe detto chiaramente che voleva sapere se qualcuno stesse ‘spiando’ i lavori.

L’insostenibile pesantezza aleggia alla bouvette, nelle stanze dei gruppi, fra i corridoi, così tutti parlano chiaro, soppesano ogni sillaba: non si sa mai…

Le immagini dei ‘pianisti’ a Montecitorio non sono una novità. Ai giornalisti che hanno scritto di questa strana pratica, i parlamentari, spesso, hanno replicato dicendo ‘di avere sostituito il collega nelle operazione di voto, ma di averne ricevuto la delega’. L’assente probabilmente stava al bar, ma all’Ars oggi forse non avrebbe scampo.

Intanto il presidente Giovanni Ardizzone accogliendo la denuncia del capogruppo del M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha detto di essere pronto a diminuire la diaria degli assenteisti.