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ANSA/ LAVORO: REGIONE SICILIA SOTTO ASSEDIO IN ATTESA BILANCIO

PRECARI, OPERAI, FORESTALI; IN MIGLIAIA CHIEDONO RISPOSTE
(di Alfredo Pecoraro) 
(ANSA) - PALERMO, 15 APR - Quando mancano quindici giorni
alla scadenza dell'esercizio provvisorio e all'Assemblea
regionale stanno arrivando i documenti economico-finanziari del
governo Crocetta che sta cercando di far quadrare i conti prima
di presentarsi in Parlamento, il palazzo della Regione e' sempre
piu' sotto l'assedio di precari, operai, ex lsu, forestali e
operatori della formazione. Una platea eterogenea, accomunata
dall'incertezza per il futuro; c'e' chi teme di perdere il posto
come i 18.500 precari degli enti locali e gli 8 mila operatori
della formazione professionale, chi ha paura di dover rinunciare
a una parte del salario come i 22mila forestali, chi rivendica
la stabilizzazione come i 3mila ex lsu della Social Trinacria
onlus, chi non sa se e dove andra' a lavorare come gli ex
interinali della Multiservizi e di Biosphera e chi e'
terrorizzato di non poter ricevere nemmeno l'assegno di cassa
integrazione perche' i soldi sono pochi.
Il livello di tensione sta salendo di ora in ora, tant'e' che
il governatore Rosario Crocetta, dopo un blitz di una quarantina
di operai Gesip (societa' del comune di Palermo in liquidazione)
che stamattina entrando all'assessorato al Lavoro hanno
minacciato una dirigente, ha fatto appello alle forze
dell'ordine perche' garantiscano maggiore sicurezza alle
istituzioni. Proprio davanti Palazzo d'Orleans, sede della
Presidenza della Regione, stamani duemila lavoratori hanno
manifestato chiedendo al governo regionale impegni per il
finanziamento della cassa integrazione. Si tratta di dipendenti
di imprese in crisi che hanno attivato le procedure per gli
ammortizzatori sociali, ma in Sicilia, come nel resto d'Italia,
le risorse sono al momento insufficienti. Rispetto all'anno
scorso quando i lavoratori in cig furono 20 mila, quest'anno i
sindacati stimano, carte alla mano, almeno 30 mila richieste di
ammortizzatori. Servirebbero 300 milioni, a fronte di una
disponibilita' di ''appena'' 30 milioni in cassa. 
Altro fronte 'caldo' e' quello dei precari in servizio nei
comuni dell'isola: 18.500 persone, molte delle quali lavorano
per enti, e in posti chiave, da vent'anni. Per loro il governo
Crocetta ha previsto, nella legge di stabilita', la proroga dei
contratti fino al 31 luglio come prevede la normativa nazionale,
con la relativa copertura finanziaria. Ma i lavoratori chiedono
la stabilizzazione dopo anni di precariato, temendo di perdere
il posto anche perche' i comuni, per via del patto di
stabilita', non sono in condizioni di assumerli definitivamente.
Il governo Crocetta sta cercando di ottenere una deroga dal
governo Monti almeno fino al 31 dicembre. Poi ci sono i
forestali. Altre 22mila persone. I fondi non bastano a garantire
le 151 giornate di lavoro, ma saranno utilizzati fino a 101
giornate, senza dunque l'integrazione. 
Oggi intanto gli ex interinali della Multiservizi, societa'
regionale, hanno occupato gli uffici dell’assessorato
all’Economia, in via Notarbartolo; due di loro hanno minacciato
di gettasi da un balcone. Forti di alcune sentenze dei tribunali
della Sicilia rivendiocano l’assunzione nella Sas, la societa'
che inglobera' la ex Multiservizi e altre due societa' della
Regione. Altri lavoratori, questa volta dell'ente di formazione
Ial Sicilia (cui la Regione ha revocato l'accreditamento per
presunte anomalie nella gestione dei fondi pubblici) si sono
incatenati davanti all’assessorato alla Formazione per
protestare contro i ritardi nell'emissione dei mandati di
pagamenti da parte della Regione. L'intero settore della
formazione e' in subbuglio. In 8.000 temono di perdere il lavoro
dopo che il governo Crocetta ha bloccato l'Avviso 20,
preannunciano la riforma del sistema, finito al centro di
scandali e inchieste della magistratura.

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