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LA FORESTALE PRODUTTIVA? UN UOVO DI COLOMBO

Anzi, tante uova piccole e grandi. Una miriade di proposte per rendere produttiva l’Afor calabrese. Sapete a esempio quanto costa la legna? Da quattordici a venti euro il quintale, per non parlare del pellet. E il terriccio per le piante? Un sacchetto da cinque chili rischiate di pagarlo fino a un paio di euro. Le ghiande venti centesimi al chilo. Provate a vedere i prezzi delle castagne, delle noci, delle ciliege, o andate dai fiorai per un ramo di pungitopo. Acquistate l’acqua dai camion cisterna che la portano giù dall’Aspromonte e spenderete fino a venti centesimi al litro. Ecco, accanto alla funzione essenziale di salvaguardia del patrimonio ambientale, che deve essere un costo di cui si deve far carico la comunità, ci sono svariate attività remunerative a cui possono essere applicati gli operai forestali, autoremunerando il loro lavoro e offrendo prodotti alle comunità locali a costi contenuti e qualità elevata. Ecco perchè il problema non sono gli operai forestali ma chi non è capace di gestirne la funzione. 

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