La giunta approva il Bilancio il disavanzo è di un miliardo
Per far quadrare i conti saranno reperite risorse da un mutuo. La spesa corrente è pari a 13 miliardi. Il taglio rispetto al bilancio 2012, è di 1,32 miliardi. Ora il documento passa
all'esame dell'Assemblea regionale
governo Crocetta approva il bilancio e lo consegna all'Assemblea regionale. Per coprire il disavanzo di un miliardo registrato nell'esercizio 2012, Palazzo d'Orleans interviene in parte sul bilancio di previsione 2013 tagliando spese per il 25 per cento. Per far quadrare i conti saranno reperite risorse da un mutuo.
Nella relazione tecnica allegata alla nota di variazione al bilancio di previsione depositata all'Assemblea regionale, l'assessore all'Economia Luca Bianchi e il ragioniere generale Mariano Pisciotta spiegano che il disavanzo di un miliardo è riconducibile a 639 milioni di euro di accantonamenti tributari imposti dallo Stato, 313 milioni alla mancata stipula del mutuo autorizzato per il 2012 e 47 milioni a "effetti della gestione".
Una parte del buco viene coperto da un taglio complessivo delle spese di funzionamento pari al 25 per cento rispetto al 2012 e delle spese di missioni "uniformandole tra di loro, fatte alcune eccezioni in relazione alle specifiche esigenze istituzionali".
Con la nota di variazione, depositata all'Ars dal governo Crocetta, la manovra di bilancio 2013 si assesta a 25,9 miliardi di euro. La spesa corrente, secondo la relazione tecnica allegata alla nota di variazione, è pari a 13 miliardi. Il taglio della spesa, rispetto al bilancio 2012, è di 1,32 miliardi. "Tutte le voci economiche delle spese correnti - si legge nella relazione tecnica - registrano sensibili decrementi rispetto sia alla previsione definitiva 2012 che al bilancio 2013 precedentemente presentato".
Nella relazione tecnica allegata alla nota di variazione al bilancio di previsione depositata all'Assemblea regionale, l'assessore all'Economia Luca Bianchi e il ragioniere generale Mariano Pisciotta spiegano che il disavanzo di un miliardo è riconducibile a 639 milioni di euro di accantonamenti tributari imposti dallo Stato, 313 milioni alla mancata stipula del mutuo autorizzato per il 2012 e 47 milioni a "effetti della gestione".
Una parte del buco viene coperto da un taglio complessivo delle spese di funzionamento pari al 25 per cento rispetto al 2012 e delle spese di missioni "uniformandole tra di loro, fatte alcune eccezioni in relazione alle specifiche esigenze istituzionali".
Con la nota di variazione, depositata all'Ars dal governo Crocetta, la manovra di bilancio 2013 si assesta a 25,9 miliardi di euro. La spesa corrente, secondo la relazione tecnica allegata alla nota di variazione, è pari a 13 miliardi. Il taglio della spesa, rispetto al bilancio 2012, è di 1,32 miliardi. "Tutte le voci economiche delle spese correnti - si legge nella relazione tecnica - registrano sensibili decrementi rispetto sia alla previsione definitiva 2012 che al bilancio 2013 precedentemente presentato".
(16 aprile 2013)
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