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Finanziaria regione, l’Anci fa i conti: “Aumenta rischio dissesto Comuni


Approderà in aula solo mercoledì 24 aprile il bilancio della regione ma da più parti vengono espresse perplessità in merito al documento. La prevedibile riduzione delle risorse, che non ha risparmiato alcun settore, compreso quello dei servizi sociali – tra gli ambiti che andrebbero invece maggiormente sostenuti – lascia prefigurare non poche difficoltà future.
Sulla rideterminazione del Fondo per le Autonomie locali, interviene l’Anci Sicilia, che ha effettuato uno studio analitico circa la ripartizione delle risorse, confrontando le risorse predisposte nel 2012 con quelle previste per l’anno in corso.
Tra le prime risultanze emerse, la grave penalizzazione in materia di spesa sanitaria, determinata dall’ultimo comma dell’art.7 del documento che prevede una copertura finanziaria di 110 milioni di euro, circa 40 milioni in meno rispetto al 2012. Come fa notare l’Anci, “Non essendovi certezze circa l’entità dei trasferimenti regionali, ai fini della chiusura dei bilanci comunali, tale norma pone problemi di natura ordinamentale e di legittimità tecnico-contabile”.
Molti i punti della finanziaria contestati. E’ il caso del Fondo per i Comuni in stato di predissesto, incrementato rispetto all’anno scorso. Le risorse previste, per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro non sono tuttavia considerate aggiuntive rispetto a quelle ordinarie.
E ancora, perplessità in merito all’eliminazione del fondo di rotazione, ben 45 milioni di euro, per le spese riguardanti la gestione integrata dei rifiuti: una considerazione che preoccupa soprattutto alla luce della grave emergenza rifiuti che riguarda molti comuni siciliani, e che è confermata dalle tonnellate di immondizia accatastate da giorni per le strade di Palermo.
C’è dell’altro: l’Anci punta il dito contro “lo stanziamento di 67 milioni di euro come compensazione a seguito dell’addizionale all’accisa sull’energia elettrica. Risulterebbero inoltre inadeguate le risorse stanziate per il ricovero di minori disposto dall’autorità giudiziaria e le spese riguardanti i pazienti dimessi dagli ex ospedali psichiatrici.
Altra nota dolente sono i contrattisti della Regione. A fronte di un fabbisogno di 307 milioni, la Regione ne ha stanziati solo 292, “costringendo i Comuni – scrive l’Anci – a integrare tali risorse o a ridurre le ore di lavoro”.
Insomma, i conti non tornano. E per i Comuni si prospettano difficoltà non indifferenti, come sottolineano Giacomo Scala e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia: “Risulterebbero -ancor più penalizzati – dichiarano Scala e Alvano – i comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti. Alla luce di questi dati, riteniamo doveroso convocare in via d’urgenza gli organi direttivi dell’associazione al fine di poter valutare le opportune iniziative da intraprendere. Rispetto alla pesantissima situazione finanziaria in cui versano i comuni siciliani, testimoniata dall’incremento dei comuni in stato di dissesto e dalle sempre maggiori violazioni del patto di stabilità, ci auguriamo che anche in questa occasione il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il governo regionale mostrino la loro sensibilità nei confronti degli enti locali e intervengano con una tempestiva correzione di rotta.Come AnciSicilia siamo certi che il permanere di tale quadro finanziario, relativamente ai trasferimenti regionali, comprometterebbe gli sforzi di tutti quei comuni che hanno fino ad oggi evitato il dissesto, riducendo spese e aumentando le imposte”.

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