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Fondo sociale da ripartire per i contratti forestali

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, oggi cercherà di verificare con le parti sociali la possibilità di sbloccare un primo addendum di risorse per finanziare la cassa integrazione in deroga. Si tratta dei 200 milioni di capienza che si renderebbe disponibile, da qui a fine anno, se si attivasse il parziale prelievo sui fondi interprofessionali da cui, come prevede la legge, si può pescare con l'assenso delle parti sociali in caso di necessità finanziaria. Ma va ricordato che sono fondi destinati alla formazione e ai quali le parti tengono moltissimo. L'altra verifica sarà invece dedicata all'impegno, preso con Inps, di assicurare ulteriori 200 milioni per finanziare accordi sulla cassa in deroga comunicati entro fine marzo e relativi alla coda del 2012.
Al tavolo convocato nella sede di via Veneto del ministero, ove siederanno insieme con tecnici Inps gli esponenti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, di Confindustria, Rete Imprese Italia, Abi, Ania e Confcooperative, si cercherà anche di fare un punto sull'andamento complessivo degli ammortizzatori sociali (compreso il debutto dell'Aspi e della mini Aspi in graduale sostituzione della vecchia disoccupazione). Ma è ben difficile che il nodo risorse venga sciolto oggi, ben prima cioè della scadenza del 30 aprile, data fissata per il monitoraggio formale. E forse non lo sarà neppure in quella data.
«Se riuscissi a destinare al finanziamento della cassa integrazione un altro miliardo di euro potrei dirmi soddisfatta, anche se c'è il rischio che possa non essere ancora sufficiente» ha detto ieri Elsa Fornero al Giornale radio Rai. Una riflessione che sembra rispondere, sia pur indirettamente e a qualche giorno di distanza, a quell'indicazione fissata dai saggi del Quirinale nel documento di proposte dedicate ai temi economici e sociali, dove si parlava di un rifinanziamento di un miliardo per la Cig in deroga da reperire entro giugno. Una cifra che peraltro quasi coincide con le stime fatte dalle stesse Regioni i primi di aprile, immaginando di arrivare da qui a fine anno, con un aumento della Cig in deroga del 25%, a un fabbisogno di 2,750 miliardi. «Fino a quando sarò al ministero – ha detto in radio Elsa Fornero – mi impegnerò con la massima dedizione a trovare almeno un po' di risorse che possano essere utilizzate per chi ha bisogno». 
Allo stato la contabilità delle risorse messe in capo (1,6 miliardi nel 2013; 800 milioni dal Fondo occupazione del ministero e 730 dal Fondo sociale europeo) si ferma ai 520 milioni sbloccati nei primi tre mesi e ai 260 milioni del piano di ripartizione, già assorbiti dalle Regioni. Poi c'è la questione apertissima delle risorse del Fondo sociale europeo, che le 4 Regioni obiettivo convergenza vorrebbero utilizzare in toto (mentre 200 milioni andrebbero invece ripartiti, per non parlare di altri rifinanziamenti che dovrebbero essere assicurati con quella dote come per esempio i contratti dei forestali).
Che la coperta sia cortissima è chiaro a tutti ormai. E tutti, probabilmente, già si preparano a prenotare una quota della manovra correttiva che verrà (anche se il Governo la nega). Basta registrare le dichiarazioni di ieri di parlamentari del Pd, come Stefano Fassina e Cesare Damiano, e di Sel (Loredana De Petris) per averne una conferma indiretta. Il responsabile economico dei Democratici, in particolare, arriva a dire che «sarebbe utile che all'incontro tra il ministro del Lavoro e le parti sociali fosse presente anche il ministro Grilli poiché per reperire le risorse necessarie si deve fare un intervento di finanza pubblica», mentre l'ex ministro Maurizio Sacconi oltre a nuovi stanziamenti chiede una rinegoziazione del patto con le Regioni per evitare di mantenere in vita «posti irreversibilmente consumati». Al tavolo di oggi si parlerà anche di questo: del monitoraggio selettivo che dovrebbe essere garantito sul ricorso agli ammortizzatori e che la legge di stabilità ha rafforzato. Uno strumento che proprio nel pieno della crisi diventa quanto mai decisivo.


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