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Gestione delle foreste: il legno è tutelato da secoli

TRENTINO  -  
Valli legnoIn Trentino la manutenzione del bosco si basa sul metodo della selvicoltura naturalistica, che permette di ottenere mezzo milione di metri cubi di foresta all’anno, aumentando il patrimonio esistente senza ricorrere al  rinnovamento artificiale. Il 71% della superficie verde provinciale è certificato con il marchio Pefc, che ne attesta la gestione secondo criteri di sostenibilità.
Le foreste, in passato, sono state anche motore di lungimiranti esperienze amministrative, come quella, tuttora viva, della Magnifica Comunità di Fiemme, nata nel 1111 per organizzare la proprietà collettiva silvo – pastorale della valle attraverso i piani economici forestali, programmare il taglio del legname, curare la viabilità nei boschi, assicurare la corretta gestione dei pascoli e la conservazione delle malghe. È uno straordinario esempio di
sistema democratico basato sul decentramento e la partecipazione. ll suggestivo palazzo storico della Magnifica a Cavalese, di origine medievale, oggi ospita un museo che racconta la storia millenaria di questa istituzione così profondamente interprete dell’identità trentina.
In quella zona, inoltre, il legno è talmente pregiato da essere utilizzato per la costruzione di preziosi strumenti musicali. Si racconta che Antonio Stradivari in persona si aggirasse nella foresta di Paneveggio per trovare i migliori alberi con i quali costruire i propri violini. Gli abeti rossi della Val di Fiemme sono conosciuti in tutto il mondo per la straordinaria capacità di risonanza del loro legno, con il quale si producono le migliori casse e tavole armoniche per strumenti a corda e pianoforti. Il loro suono potente e corposo si esprime al meglio nell’esecuzione dei pianissimo. Più di recente si è scoperto che tale materiale ha anche grandi qualità antisismiche, dovute alla sua resistenza ed elasticità.
A vigilare sul patrimonio boschivo trentino ci pensa il corpo forestale, composto da circa 250 persone. Si occupa di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio e dell’ambiente, con particolare riferimento alla salvaguardia dei boschi, delle aree protette e dei corsi d’acqua. Di recente introduzione il sistema di reperibilità permanente, supportato da pattuglie di servizio notturno e appoggiato al numero d’emergenza 115. Quello dei forestali è un ruolo di fondamentale importanza per evitare incidenti ecologici e loro ne sono consapevoli. Nella preghiera che rivolgono al Patrono San Giovanni Gualberto si legge: «La vita ci ha posti al servizio del Paese per la conservazione, la cura e la difesa delle cose più belle del Creato: gli alberi, gli animali, le acque, le montagne che tu ci hai donato, a beneficio dell’uomo».



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