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SAN GUALBERTO: I FORESTALI FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

La festa del Patrono oggi a malga Prabon alla presenza del presidente Pacher

Il 12 luglio 1951 papa Pio XII dichiarava San Giovanni Gualberto patrono dei Forestali d'Italia. Lo hanno ricordato oggi, come di tradizione, i Forestali del Trentino,  i “custodi del Creato”, come li ha definiti don Dario Monegatti celebrando la messa con cui si è aperta la  festività annuale organizzata come al solito in una località suggestiva, malga Prabon in val de la Mare, laterale della valle di Pejo. Dopo la messa, i discorsi delle autorità, a partire dal presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher, la relazione del capo del Corpo forestale provinciale Romano Masé, l'esposizione del tema tecnico da parte di Maurizio Zanin, le premiazioni e la consegna delle onorificenze. Molti gli ospiti e gli "amici" dei Forestali giunti in valle per testimoniare il loro attaccamento ad una delle istituzioni più amate del Trentino, fra cui   l'onorevole Lorenzo Dellai, il senatore Franco Panizza, l’assessore provinciale all’agricoltura e foreste Tiziano Mellarini,  il sindaco di Pejo Angelo Dapez, il presidente della Comunità val di Sole Alessio Migazzi. Un messaggio chiaro e forte quello lanciato dal mondo forestale, nel quale
operano circa 500 dipendenti, di cui quasi la metà appartenenti al Corpo forestale, il resto nei diversi settori dell'amministrazione (a cui si aggiungono inoltre circa 500 operai): il patrimonio ambientale è una delle principali ricchezze del Trentino, e va tutelato e valorizzato, per noi così come per le nuove generazioni. Il tutto conservando i valori e le modalità operative che la tradizione ci consegna in eredità, ma anche utilizzando le nuove conoscenze e le nuove tecnologie, "con quel mix di professionalità e di passione che giustamente contraddistingue il lavoro dei nostri forestali", come sottolineato dal presidente Pacher.



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